Carpentieri, personale di alberghi e ristoranti, minatori e addetti al trasporto degli animali, risultano le figure professionali che presentano maggiori rischi di sviluppare cancro all’esofago. E’ quanto scoperto da un recente studio condotto da scienziati spagnoli, che hanno rivelato come l’esposizione prolungata ad alcune sostanze possa effettivamente influire sull’incidenza di questo tipo di tumore.
A coordinare la ricerca Jesús Vioque, ricercatore presso l’Università Miguel Hernandez di Alicante, che ha studiato nelle sue analisi l’occorrenza del tumore e gli studi già effettuati in questo campo, cercando il rapporto tra il tipo di professione svolta dal paziente oncologico e tre tipi di tumore – esofageo, del pancreas e dello stomaco. L’articolo, che mostra il legame tra alcune professioni e il rischio di soffrire di cancro dell’esofago, è probabilmente il primo a essere pubblicato su questo argomento.
Lo studio, che appare sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, analizza i due principali tipi di cancro dell’esofago, che rappresentano oltre il 90% di tutti i casi – carcinoma a cellule squamose (70-75%) e adenocarcinoma (15-20%).
Come spiega lo stesso Vioque:
I due principali fattori di rischio per questo tipo di tumore sono l’alcool e il tabacco, ma vi è un numero aggiuntivo (circa il 4% -5%) dei casi connessi con determinate professioni.
La ricerca, che è stata effettuata in nove ospedali di Valencia e Alicante, ha analizzato i casi di 185 uomini con recente diagnosi di cancro dell’esofago (147 tumori a cellule squamose, 38 adenocarcinoma) e 285 controlli su soggetti sani. Tutti coloro che hanno preso parte allo studio hanno compilato un questionario sulla loro dieta, sullo stile di vita e le rispettive professioni. I risultati hanno tenuto conto di altri fattori quali l’età, il livello di istruzione e il consumo di alcool e di tabacco.
Per la varietà a cellule squamose, un aumento significativo del rischio è stato rilevato tra coloro che hanno lavorato nel settore alberghiero e della ristorazione, nelle attività estrattive in miniera e nella lavorazione del legno. Per l’adenocarcinoma, il rischio aumentava tra coloro che lavoravano come carpentieri o a contatto con animali. Un aumento è stato rilevato anche tra i lavoratori coinvolti nell’edilizia e negli elettricisti, anche se questi ultimi dati si basavano su un numero molto limitato di casi.
Lo studio ha rivelato un rischio significativo di tumore a cellule squamose derivante da esposizione a radiazioni ionizzanti, e per l’adenocarcinoma da esposizione a zolfo e composti di piombo. L’esposizione ad altre sostanze come l’amianto potrebbe anche triplicare il rischio di cancro esofageo, a seconda del livello a cui si è esposti.
Conclude Vioque:
Non vogliamo certo dire che questi lavoratori debbano cambiare professione ma dal momento che sono a rischio devono adottare tutte le misure di protezione del caso (occhiali, maschere). Si tratta di cercare di educare questi lavoratori, al fine di ridurre il loro consumo di alcool e di tabacco, ma anche per garantire che essi facciano uso di tutte le opportune misure di sicurezza, in quanto maggiormente esposti alla possibilità di sviluppare tumori.
[Fonte: Plataforma SINC. “Hotel, Restaurant And Carpentry Trades Are Among Professions Posing Highest Risks For Cancer Of The Esophagus.” ScienceDaily 20 December 2008. 21 December 2008 ]