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Aspirinetta in gravidanza, a cosa serve, controindicazioni e fino a quando?

 

L’aspirinetta è un farmaco a base di acido acetilsalicilico. Questo principio attivo, noto per essere un antinfiammatorio è nella formulazione suddetta un ottimo farmaco anti-trombotico ad azione immediata: vediamo insieme a cosa serve in gravidanza.

Aspirinetta in gravidanza: a cosa serve

Come la sua stessa indicazione dimostra, l’aspirinetta è un medicinale appositamente prescritto per mantenere il sangue fluido ed evitare la formazione di piccoli coaguli (i trombi, N.d.R.) nel sangue. Sebbene nel corso di una gestazione sarebbe meglio evitare l’assunzione di aspirina e di altri medicinali, il basso dosaggio dell’aspirinetta consente alle donne incinte di poter tenere sotto controllo la propria condizione ematica nel caso risulti esservi un alto numero di piastrine ed il pericolo che a causa di coaguli, il cordone ombelicale si ostruisca portando problemi o morte nel feto e nella madre. Non dobbiamo infatti dimenticare che i trombi possono essere causa di embolia.

Aspirinetta in gravidanza: controindicazioni

Partiamo da un presupposto: si tratta di un farmaco che viene prescritto dal vostro medico dopo opportune analisi. Ovviamente è bene non abusarne, ma non sono stati riscontrati particolari controindicazioni nella sua assunzione, proprio a causa del suo basso dosaggio e dei tempi di assunzione strettamente indicati dal medico. E ricordate: aspirinetta e cardioaspirina sono la stessa cosa: cambia la modalità di rilascio del medicinale. Il secondo infatti è ad azione più prolungata grazie alla presenza, nella formulazione, di un a membrana gastro-protettrice.

Aspirinetta in gravidanza: fino a quando?

L’aspirinetta è un farmaco ben tollerato dalla donna e dal feto in gravidanza perché corrispondente a determinate esigenze in quanto a posologia. Ma fino a quando questo è valido? Ovviamente i casi variano da persona a persona e con essi la necessità di assunzione di questa pillola. Di solito viene prescritta fino al 5 ° mese di gravidanza. In caso di necessità può essere utilizzata fino al nono mese, con un dimezzamento della dose intorno al 7-8° mese per una sospensione nell’ultimo periodo della gestazione. Ma lo ripetiamo: è il medico a decidere in base alle condizioni della paziente ed al bisogno del farmaco. Viene sempre sospeso in caso di minacce d’aborto.

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