Lunedì prossimo alla Camera si discuterà del provvedimento sul biotestamento. L’Italia appare divisa più che mai sul riconoscimento o meno del testamento biologico. Sulla questione è intervenuto ieri l’oncologo di fama internazionale Umberto Veronesi, che è arrivato a definire anticostituzionale e vergognoso il testo sul fine vita definito
una legge che vuole costringere le persone alla vita artificiale.
Veronesi è tornato a parlare di biotestamento nell’ambito di un intervento al ciclo di incontri ‘Vivere in salute”, svoltosi nei giorni scorsi all’Università La Sapienza di Roma. Per l’oncologo, l’Italia sta imboccando una direzione che si potrebbe definire addirittura antistorica, dal momento che in molti Paesi ci si sta aprendo alla depenalizzazione dell’eutanasia. A questo punto meglio il vuoto legislativo, prosegue l’oncologo:
poiché non siamo pronti. Io mi do la colpa di aver iniziato questo dibattito, ma l’ho fatto perché volevo tutelare i cittadini regolando il testamento biologico.
Questo provvedimento, invece, aggroviglia le cose andando contro la libertà. Spero che la Camera ne prenda coscienza e non approvi questa legge anticostituzionale.
Per Veronesi è fondamentale la libertà del paziente di decidere e di avere l’ultima parola, mentre sulla base dell’emendamento introdotto dal relatore Domenico Di Virgilio (Pdl), è il medico a scegliere, anche venendo meno a quanto chiesto dal paziente. Lo scienziato si appella ad un’ultima speranza, la speranza che i deputati si illumino sul biotestamento, arrivando a riconoscere l’importanza, il diritto fondamentale di ciascun cittadino di decidere che ne sarà, un giorno, di lui, qualora non fosse più in grado di esprimersi.
Bisogna rispettare la volontà di decidere ognuno per sé. Nessuno può mettermi in gola un tubo contro la mia volontà. Le dichiarazioni anticipate di trattamento devono essere rispettate. Questo è un punto che fa parte anche della nostra Costituzione, ha concluso Veronesi.
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[Fonte: Adnkronos Salute]