La terribile pandemia causata dall’ influenza suina, la nuova patologia provocata dal virus H1N1, ha monopolizzato l’attenzione pubblica e così sui giornali, in televisione e su Internet non si fa altro che parlare dei sintomi, dei vaccini e dei rimedi: sa una fonte d’informazione all’altra, insomma, rimbalzano notizie sugli ultime novità e sui decessi avvenuti. Una situazione abbastanza complessa ed allarmante che ha interessato tutto il globo, ma vi sono però altre patologie, anch’esse altamente pericolose di cui, invece, si parla poco.
E’ il caso dell’ asbestosi, patologia polmonare causata dall’ inalazione di determinate fibre: questa malattia, purtroppo amolto diffusa, viene causata dal più conosciuto “amianto”, sostanza chimica molto utilizzata negli anni scorsi, sopratutto nell’edilizia, e nota per la sua tossicità tanto da essere fuorilegge in diversi Stati.
In Italia è stata la la Legge n. 257/1992 ad impedire l’utilizzo delle fibre di amianto per la realizzazione di palazzi e strutture di diverso genere, poiché il contatto con questa sostanza, anche minimo, può determinare l’insorgenza di un tumore. Nonostante ciò, però, nelle fabbriche si è continuato ad utilizzare l’amianto e così, i lavoratori stando a stretto contatto con le fibre hanno manifestato anche dopo anni i sintomi classici dell’ asbestosi. Alcuni, poi, hanno invece contratto una forma più pericolosa di malattia polmonare, la mesotelioma alla plora che, si manifesta all’inizio con un “pizzichino alla schiena”, come afferma un operaio delle fabbriche di Eternit e purtroppo, condanna il paziente alla morte perchè non è operabile.
Per morti causate proprio dall’ utilizzo improprio delle fibre di asbestono esistono processi legali che vanno avanti da anni e che, per ora, contano circa 200mila pagine di carte, 2900 parti lese e 10 parti civili. Un problema reale, dimenticato perchè “scomodo”, che molto spesso però torna alla ribalta solo quando si verificano determinati eventi.
Domani, 10 dicembre in tutti i Paesi Europei è prevista una giornata dedicata proprio a questa causa: una mobilitazione generale proprio nello stesso giorno in cui, più di 50 anni fa, durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite venivano discusse le condizioni e le modalità di lavoro.
Attualmente le fabbriche di Eternit con sede in Italia sono state chiuse, ma si prevede che il picco di malati con sindromi causate dall’inalazione di amianto abbia il picco tra circa 30 anni.
[ Fonte: Articolo21.it]