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Pillole dimagranti: gli effetti collaterali del Belviq- Lorcaserina

 Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di una nuova pillola per dimagrire appena approvata dalla FDA (Food and Drug Administration) americana con lo scopo di aiutare le persone obese a dimagrire e quindi a tenere sotto controllo i chili di troppo ed i rischi connessi, dal diabete all’ipertensione, passando e soffermandosi sulle incognite cardiovascolari. L’autorizzazione del farmaco però ha destato numerose perplessità e proteste, proprio per ciò che riguarda i possibili effetti collaterali del medicinale ed il suo rapporto con il beneficio.

Belviq, questo il nome del preparato a base di cloridrato Lorcaserina prodotto dalla Arena Pharmaceuticals, nei test ha dimostrato di offrire una perdita di peso equivalente a circa 8-9 chili in un anno se assciato a dieta ipocalorica ed attività sportiva.  Non troppo se si considerano i rischi, ma data l’epidemia di obesità negli Stati Uniti, è stato ritenuto che valesse la pena. Un anomalo comportamento per la FDA risaputamente molto rigida nel dare certe autorizzazioni. Di fatto questa è con riserva, si invita infatti la società ad approfondire sul lungo termine i rischi cardiovascolari, in particolare sulle valvole cardiache. Un altro rischio ancora maggiore è quello che riguarda i tumori: negli animali in sovradosaggio sono aumentati i casi di tumore alla mammella e cerebrali. Questo dato aveva bloccato infatti l’autorizzazione da parte della FDA lo scorso anno, ma ora sono stati portati studi più approfonditi a garanzia.

Certo è che il rischio del sovradosaggio con farmaci di questo tipo è sempre in agguato, nonostante l’obbligo della prescrizione medica. Non solo: è controindicato in gravidanza ed allattamento e va evitato in caso di pazienti trattati con farmaci antidepressivi perché questi potrebbero aumentare i rischi di  sindrome serotoninergica già correlati all’uso di Lorcaserina, né tantomeno va usato da coloro che hanno problemi di cuore o usano farmaci associati a malattie delle valvole cardiache, come la cabergolina. Per i rischi connessi a ciò infatti non esistono dati approfonditi che saranno studiati negli anni a venire (non propriamente consolante). Per il resto gli effetti collaterali che si possono sviluppare durante l’assunzione di questo medicinale sono numerosi e meritano tutti la sospensione della terapia e la valutazione del medico curante:

  • Cambiamenti dell’attenzione o della memoria: problemi con il pensiero, sonnolenza
  • allucinazioni, euforia, dissociazione
  • Ipoglicemia
  • Erezioni dolorose (priapismo)
  • Rallentamento del battito cardiaco
  • Diminuzioni nella conta dei globuli nel sangue
  • Aumento della prolattina
  • Aumento della pressione nelle arterie del polmone (ipertensione polmonare)
  • Reazioni avverse più comuni nei pazienti non diabetici: mal di testa, vertigini, affaticamento, nausea, secchezza delle fauci e costipazione.
  • Reazioni avverse più comuni nei pazienti diabetici : ipoglicemia, cefalea, mal di schiena, tosse e stanchezza.

In generale, tra le avvertenze c’è anche quella di sospendere la cura se non si ha una diminuzione di peso di almeno il 5% nelle prime 12 settimane. Il farmaco sarà in vendita negli Stati Uniti a partire dal 2013, su prescrizione, ma già conosciamo i rischi del mercato nero, delle vendite online e quant’altro. Ma anche il pericolo del mancato risultato immediato e l’abuso: quindi attenzione amici di Medicinalive, la vostra salute è preziosa. Approfondimenti su FDA.

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