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Tumore al pancreas, abraxane rimborsabile

E’ stata approvata la rimborsabilità dell’abraxane per il trattamento del tumore dal pancreas. Si tratta di un notevole passo in avanti per tutti i malati di questa patologia, una delle più aggressive ed inizialmente asintomatiche che possono colpire l’uomo.

Finalmente anche in Italia questa nuova chemioterapia intelligente creata partendo dalla nanotecnologia diventa disponibile per i malati affetti da tumore al pancreas. Il carcinoma di quest’organo è una delle forme di cancro più letali esistenti: solo il 5% dei colpiti sopravvive oltre i 5 anni. Solleva quindi sapere che dopo il via libera da parte dell’FDA statunitense e dalla Commisione Europea nel 2013, finalmente questo farmaco antitumorale abbia avuto “semaforo verde” per essere rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. Paclitaxel + albumina in nanoparticelle da utilizzare in combinazione con la gemcitabina: ecco cosa è l’abraxane, l’unico farmaco per questo tumore approvato negli ultimi 8 anni nel mondo. In realtà questo medicinale era già stato approvato per il trattamento del cancro al seno con metastasi: essere riusciti a d ottenere questo ulteriore via libera darà modo di aumentare la sopravvivenza dei malati.

A fare la differenza in questo caso è proprio il modo in cui questo farmaco agisce grazie alle nanoparticelle. Esse applicano una azione più selettiva rispetto agli altri antitumorali, utilizzando l’albumina, una proteina che noi esseri umani produciamo naturalmente, nella quale, in questo farmaco, viene racchiuso il principio attivo della chemio, dando modo allo stesso di raggiungere con precisione le cellule malate.

Lo studio di approvazione del farmaco venne pubblicato dalla rivista di settore New England Journal of Medicine. Esso venne sperimentato su 861 pazienti affetti adenocarcinoma del pancreas metastatico, mai sottoposti a precedente chemioterapia e provenienti da tutto il mondo. La formulazione dell’abraxane ha portato ad un miglioramento della durata media della sopravvivenza con una riduzione sensibile del rischio di morte per le persone affette dalla malattia.

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