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Sovaldi per Epatite C, l’Aifa sul costo

Il prezzo del Sovaldi in Italia, il farmaco miracoloso per curare l’epatite C, è il più basso di Europa. E’ l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, a confermarlo ed a fare chiarezza sulle notizie emerse a proposito del medicinale nelle ultime ore, apparse molto confuse e non veritiere.

Il Sovaldi (sofosbuvir) è un farmaco prodotto dalla casa farmaceutica Gilead. L’accesso al suo utilizzo è stato regolamentato dal Ministero della Salute a causa dell’alto costo dei trattamenti.: le cifre che lo riguardano sono palesemente fuori dalla portata dei pazienti e non pochi problemi sono sorti quando i malati che ne potevano fare uso si sono resi conto che non riuscivano comunque ad averne accesso. Voci di mancanze di soldi per rimborsarne l’utilizzo hanno incominciato a girare negli ambienti interessati, portando l’Aifa a dover puntualizzare quale sia l’effettiva situazione per ciò che concerne questo farmaco contro l’epatite C.

La prima cosa che l’agenzia italiana sottolinea è che le notizie diffuse in merito al prezzo negli ambienti sanitari non sono corrette: grazie all’accordo tra la stessa e la Gilead, il costo italiano del Sovaldi è il più basso dell’Eurozona. Sottolineano dall’Aifa:

I pazienti attualmente registrati in trattamento con questo farmaco sono oltre 7.000 anche se permangano preoccupanti variabilità regionali. Non è vero che lo Stato non ha stanziato le risorse né che queste debbano arrivare ai singoli centri prima che il farmaco possa essere prescritto. La legge parla chiaramente di rimborsabilità e dato che il contratto con la azienda farmaceutica è fatto secondo un accordo per prezzo/volumi tanti più pazienti entrano in trattamento tanto meno lo paghiamo.

Ecco quindi, ribatte l’agenzia, che chi non sta prescrivendo o dispensando il farmaco ai pazienti che rientrano nella casistica dell’Aifa, si troverà ad “assumersi le responsabilità di una simile scelta” a livello legale. Purtroppo le informazioni sul Sovaldi non sono sempre chiare come dovrebbero: il Ministero della Salute dovrebbe spingere affinché ogni paziente affetto da epatite C possa essere a conoscenza perfettamente della situazione onde evitare la necessità di tali precisazioni.

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