Sembra incredibile ma è proprio così: se il futuro padre assiste alla nascita del primogenito aumentano le probabilità che i neogenitori arrivino alla rottura. Ad affermarlo un’indagine svolta da alcuni centri di medicina materno-fetale aderenti alla SIDIP (Società Italiana di Diagnosi Prenatale). Su 310 coppie intervistate che avevano avuto il loro primo figlio nel 1998 il 34% di esse è risultato separato o divorziato. Gli esperti hanno rilevato come nella maggior parte di casi si trattasse di coppie in cui i padri avevano assistito alla nascita del figlio col parto naturale. Già altri studi condotti negli Stati Uniti avevano confermato che le reazioni emozionali del padre al parto possono essere tali da nuocere alla coppia e l’indagine conferma i dati Istat che avevano già rilevato come la percentuale maggiore di separazioni e divorzi nel nostro paese si colloca in quelle regioni in cui è più elevato anche il numero di padri che entrano in sala parto: mentre al nord il papà entra in sala parto nell’80% dei casi, a fronte di una rottura su 2,5 coppie, al sud, dove si separa una coppia su 7, solo il 30% dei padri assiste la moglie durante il parto.
Secondo Claudio Giorlandino, presidente della SIDIP, sempre più spesso gli uomini si sentono costretti ad assistere le proprie compagne durante la nascita dei propri figli pur non desiderandolo veramente. In ogni caso, che il padre lo desideri profondamente o meno, sarebbe la perdita di quell’aura di mistero e di riservatezza che avvolgeva il parto venti-trenta anni addietro, quando gli uomini restavano fuori dalla porta ad attendere il primo vagito, che avrebbe delle ripercussioni negative sulla percezione della femminilità della propria compagna e, di conseguenza, sulla intimità della coppia. La presenza del futuro padre in sala parto sarebbe del resto dettata da un atteggiamento di pretesa modernità che nulla ha a che vedere con il desiderio, o con la sentità necessità, da parte di alcuni uomini di essere presenti sin dai primi istanti di vita del piccolo. Una notizia questa che lascia l’amaro in bocca. Non credete?