Richiesta di Consulto Medico su tumore in progressione e chemioterapia
“Gentile Dott. Cerco di spiegare in maniera breve la storia di mio padre: anni 62 viene operato nel 2013 di tumore allo stomaco e gli viene asportato lo stomaco, la milza, 1/4 di pancreas . Risultato istologico T4 n2, g3 . Dopo 30 giorni inizia la chemio schema Folfox. Nel gennaio del 2015 dopo un anno, ricomparsa della malattia nella parte perirenale. Asportazione chirugica e di nuovo chemioterapia con schema TAXOTERE (mono farmaco) fatti 8 ciclo di chemio. Andiamo a fare i controlli di fine protocollo e la malattia è ricomparsa nella stessa zona più ha interessato un nodulo all’altezza dell’ombelico, un nodulo sul surrene. L’oncologo decide di sottoporlo ad un ulteriore protocollo chemioterapico FOLFIRI, fatti 6 ciclo, facciamo i controlli e dalla tac risulta un avanzamento della malattia ovvero sono aumentati di dimensione i noduli. Ora l’oncologo ha riproposto a mio padre lo schema FOLFOX (perchè dice che è l’unico che ha dato dei risultati in quanto per un anno mio padre è stato libero da malattia). Ma non bisognerebbe “provare” con un altra chemio? Cioè la prassi non è questa? Mi sembra strano che voglia “riprovare” con un protocollo già utilizzato. La ringrazio anticipatamente.”
Specializzazione Oncologia
Tipo di Problema Tumore in progressione e chemioterapia
Risponde il Prof. Carlo Pastore oncologo e chemioterapista, consulente per l’area oncologica e per l‘ipertermia capacitiva per l’Hilu Medical Center (Marbella, Spagna) e presso il Centro di Medicina Integrativa in Malaga (Spagna), nonché responsabile della divisione di oncologia medica ed ipertermia oncologica della Casa di Cura Villa Salaria in Roma, membro dell’ESHO (European Society for Hyperthermic Oncology). Per contatti diretti www.ipertermiaitalia.it
Gentile Sig., data l’eterogeneità cellulare nelle varie lesioni neoplastiche corretta è l’idea di cambiare totalmente schema terapeutico. Tuttavia comprendo anche l’opinione del Collega poichè se uno schema è stato impiegato diverso tempo prima può poi avere una certa efficacia se nuovamente impostato. A mio avviso però, esami ematochimici e condizione generale permettendo, si potrebbe tentare uno schema con antracicline. Ad esempio epirubicina e cisplatino. In combinazione con ipertermia capacitiva profonda a RF quale coadiuvante sinergico. Inoltre chiederei consulto ad un Collega radioterapista per eventuale terapia radiante a scopo di miglior controllo locoregionale di malattia.
Cari saluti
Prof. Carlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it
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