Cancro del cavo orale: una patologia che provoca ogni anno in Italia circa 3.000 decessi. Anche e soprattutto in questa forma cancerosa gioca un ruolo determinante la diagnosi precoce. Il 60% delle diagnosi viene fatta purtroppo tardivamente, quando la malattia è in fase avanzata e la sopravvivenza a 5 anni non supera il 30%. Ma esiste ora una nuova possibilità, semplice e per nulla invasiva: il dispositivo si chiama GOCCLES (Glasses for Oral Cancer-Curing Light Exposed Screening) e consiste apparentemente in un comune paio di occhiali, leggeri e poco ingombranti.
Lo strumento diagnostico è stato brevettato dall’equipe dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo facciale del complesso integrato Columbus-Policlinico Agostino Gemelli di Roma diretta dal prof. Sandro Pelo. Si tratta del risultato di un progetto di ricerca avviato ben due anni fa e finalizzato alla prevenzione del tumore del cavo orale attraverso la diagnosi precoce: il dispositivo è infatti in grado di identificare lesioni tumorali molto precoci e di indicarne anche con precisione i margini. Come? Spiega il prof. Pelo:
“Questo strumento funziona sfruttando luce delle lampade fluorescenti fotopolimerizzanti, presenti in ogni studio dentistico (ndr quelle blu che servono per seccare le otturazioni bianche): emettendo una luce compresa in un intervallo di lunghezze d’onda da circa 400 a 500 nanometri (nm), provocano il fenomeno dell’autofluorescenza sulla mucosa del cavo orale. Indossando gli occhiali GOCCLES è possibile osservare la riduzione di autofluorescenza provocata dalle cellule tumorali o displasiche grazie a un filtro ottico molto selettivo, che permette di evidenziare i tessuti malati o in procinto di ammalarsi”.
Francesco Di Nardo, autore di una tesi sperimentale sulla prevenzione del tumore alla bocca che è all’origine del brevetto illustra i risultati clinici ottenuti finora:
“Per ora lo strumento è stato impiegato nell’arco di 12 mesi su 32 pazienti appartenenti ad una categoria a rischio, ovvero su pazienti affetti da displasie e lesioni croniche o precedentemente trattati per tumore del cavo orale, dediti all’alcol e al fumo, persone in età avanzata. Ogni paziente è stato sottoposto a ispezione tradizionale del cavo orale, seguita da esame dell’autofluorescenza effettuato mediante il nostro dispositivo. Dei 13 risultati positivi 12 sono stati confermati da biopsia e di questi 3 presentavano lesioni invisibili ad occhio nudo e 9 dei margini inferiori a quella che era la realtà”.
I principi tecnologici e fisici alla base di questa strumentazione sono già noti ed utilizzati da tempo. La novità consiste nella capacità degli occhiali di abbattere i costi: circa 1000 euro a dispositivo (attualmente costano almeno 5 volte di più), una cifra che permette ad ogni professionista del settore di dotarsi dello speciale strumento, semplice da utilizzare.
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[Fonte: Univ. Cattolica]