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Stressoressia, quando lo stress toglie la fame

 Lo stress ed i suoi effetti collaterali. Tra questi, anche un disturbo del comportamento alimentare definito “stressoressia”: un nuovo acquisto tra tutte quelle patologie che sembrano essere quasi un’esclusiva del genere femminile. Colpisce essenzialmente le giovani donne, tra i 25 ed i 45 anni, particolarmente impegnate nei loro vari ruoli (mamma, figlia, lavoratrice in carriera o meno, compagna, casalinga e amica) e consiste in un dimagrimento eccessivo dovuto allo stress. In che modo? Le cause sono diverse. Prima di tutto vi è una mancanza effettiva di tempo per mangiare: le donne in questione tendono a saltare i pasti (specie la colazione ed il pranzo) per eliminare quelli che considerano i tempi morti. A volte si riducono ad un insalubre stuzzichino sedute alla scrivania mentre continuano a lavorare, o peggio ad una spremuta d’arancia o un succo di frutta.

Tutto ciò può ridurre il volume dello stomaco e dunque in generale acuire il senso di fame, cosicché l’inappetenza si trasferisce anche alla cena. Insomma si perde l’abitudine a mangiare. In più, vivere una vita molto intensa dal punto di vista degli impegni pratici oltre che mentali, tende a provocare scariche di adrenalina che stimolano il metabolismo e bruciano calorie. Sono sincera. Mi è capitato in un periodo di intenso lavoro di vivere tutto ciò e ricordo di aver perso 8 chili in poco più di un mese e mezzo. Non è una buona cosa anche se potrebbe sembrare, soprattutto se non si hanno chili in eccesso da smaltire. Di fatto le donne si sentono appagate con una linea più sottile e quindi se hanno perso peso, non ne fanno un dramma, anzi, tendono a trarne un beneficio psicologico: acquistano di autostima. Ma esistono gli effetti collaterali. Prima di tutto, non mangiare non equivale solo ed esclusivamente a dimagrire, ma anche e soprattutto a perdere elementi nutrizionali per il proprio benessere psicofisico. A breve termine subentreranno debolezza e stanchezza fisica, anemia, caduta dei capelli, perdita dell’elasticità della pelle, e così via.

A lungo termine gli effetti potrebbero evidenziarsi in menopausa, con carenze antiche legate all’assunzione di calcio e dunque all’osteoporosi, oppure con un’alimentazione troppo grassa che può comportare ipercolesterolemia (tanto per fare un paio di esempi). Ma quali sono le differenze tra la stressoressia e l’anoressia? Molte ed abissali. In comune hanno il dimagrimento e la malnutrizione, ma le cause sono ben diverse. Alla base della stressoressia, non c’è un rapporto patologico col cibo e con il proprio corpo, non esiste un problema psicologico originario. Semplicemente manca il tempo per mangiare! Il dimagrimento dunque non è un obiettivo, ma un effetto involontario. Soprattutto non porta alla morte, perché se si riconoscono i sintomi precocemente, è più facile darsi una pausa e recuperare…chili e qualità della vita. Non trovate? Ci avviciniamo alle vacanze: stacchiamo la spina allo stress!