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Gestosi: individuata la causa genetica?

 La gestosi, o preeclamsia (pre-eclampsia) colpisce in 4% delle donne in gravidanza, con gravi rischi per la vita delle gestanti oltre che dei bambini. Si manifesta con ipertensione (aumento improvviso della pressione sanguigna che tende rimanere anche costante se non trattato), alte quantità di proteine nelle urine e gambe e piedi gonfi. Finora non sono ancora ben chiare le cause di questa patologia tipica della gravidanza, anche se sembrano coesistere alcuni fattori diversi. Una conferma all’ipotesi genetica, che si sta studiando da tempo, è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica PLoS Medicine e riguarda un lavoro realizzato da alcuni ricercatori della facoltà di Medicina della Washington University di St. Louis.

In particolare è stato studiato il dna di circa 300 donne in gravidanza. 60 di queste, sane, erano state ricoverate per aver poi sviluppato una grave gestosi, mentre le altre 240 erano monitorate perché affette da altri disturbi di salute. Tra queste ultime si sono avuti 40 casi di preeclampsia. L’analisi genetica del dna delle 100 donne colpite dalla patologia ha rivelato anomalie genetiche comuni in circa il 10-15% dei casi. I geni in cui sono stati individuati gli errori (fattore MCP ed il fattore H) svolgono un ruolo nella regolazione della risposta immunitaria e secondo i ricercatori, questo potrebbe spiegare il loro possibile collegamento con la gestosi. Gli scienziati sono partiti dalla considerazione che le donne con lupus e altre malattie autoimmuni (come le 240 dello studio) dimostrano un aumentato rischio di malattia. I risultati sembrano confermare questa ipotesi. Per capire meglio tali meccanismi occorrerà però fare ricerche più approfondite, analizzare altri geni. E’ infatti questo un passo importante, ma molto relativo nel numero generale dei casi di preeclampsia. Spiega il Professor Basky Thilaganathan, portavoce del Royal College di Ostetricia e Ginecologia:

“Questo lavoro mostra una casistica di una certa importanza anche se non può definirsi sensazionale. Ma conferma una particolare associazione: può permettere di studiare nuovi trattamenti per prevenire o ritardare l’insorgenza di pre-eclampsia e di sapere preventivamente quali donne hanno bisogno di una vigilanza più stretta “.

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[Fonte: BBCNews]