Il Ministero della Salute ha preparato una serie di linee guida per una gravidanza serena ed un parto fisiologico o cesareo sicuro.
SI tratta di un protocollo suddiviso in 10 consigli attraverso il quale il Ministero, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità ed il Centro per la valutazione della efficacia dell’assistenza sanitaria mette un punto sui comportamenti da seguire da parte delle strutture sanitarie in caso di pazienti gravide.
All’interno del documento si analizza e si specifica il tipo di assistenza da presentare nel corso dei nove mesi di gestazione della puerpera al fine di elargire una assistenza sanitaria sufficiente e soddisfacente ed al contempo evitare gli episodi di presunta malasanità che spesso mettono a repentaglio gli stessi lavoratori.
Affrontiamoli con ordine:
1) Politica sanitaria ed accreditamento: le strutture per essere abilitate al servizio di parto e neonatale dovranno essere autorizzate sulla base degli standard in materia, in modo tale da eliminare lo spreco delle strutture nelle quali si verificano meno di 1000 parti l’anno, accentrando il tutto su strutture meritevoli e sensibili di ampliamento. Il supporto alla paziente dovrà essere condiviso con strutture di assistenza territoriale.
2) Carta dei servizi per il percorso nascita: le aziende ospedaliere abilitate dovranno sviluppare una propria carta dei servizi che racchiuda informazioni sulla operatività della struttura e su come la stessa intende seguire le donne in gravidanza, dalla prima visita al ritorno della madre e del neonato a casa, fino al momento dell’allattamento.
3) Integrazione territorio ospedale: al fine di stabilire una continuità assistenziale, le strutture dovranno affidarsi e collaborare con gli enti preposti del territorio come i consultori. Solo in questo modo la paziente avrà la possibilità di essere continuamente seguita.
4) Linee guida: dovranno essere messi in atto dalle strutture abilitate i protocolli e le linee guida del SSN.
5) Programma di implementazione delle linee guida: le istruzioni del ministero dovranno essere integrate all’interno dei singoli protocolli al fine di rendere disponibili alle pazienti una assistenza priva di ombre e focalizzata sulle reali necessità. Diverse figure professionali specifiche saranno protagoniste di percorsi formativi per le neomamme, al fine, tra le altre cose di favorire il parto fisiologico rispetto a quello cesareo.
6) Elaborazione, diffusione e implementazione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza del percorso nascita: dovranno essere messi a disposizione delle pazienti tutte gli strumenti necessari alla prevenzione della mortalità materna e neonatale.
7) Procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto: verranno stabiliti dei protocolli specifici e delle procedure di tipo farmacologico ed assistenziale, per il controllo del dolore relativo al travaglio ed al parto, compatibilmente con la capacità della struttura di affrontare le diverse tipologie di nascita.
8) Formazione degli operatori: verranno favoriti i corsi di aggiornamento degli operatori a seconda del loro livello e del loro ruolo, con particolare attenzione all’integrazione di studi di tipo universitario. Verranno messi a punto programmi di apprendimento diretto.
9) Monitoraggio e verifica delle attività: l’attività della struttura verrà tenuta sotto costante monitoraggio al fine di comprendere le possibili dinamiche riscontrabili in caso di problemi.
10) Istituzione di una funzione di coordinamento permanente per il percorso nascita: è stabilita la nascita del CPN, Comitato per il percorso nascita. Si tratta di un organo interistituzionale la quale organizzazione dovrà essere poi ripartita successivamente per provincie e regioni.
Fonte: Corriere della Sera