Mentre la ricerca di un vaccino è importante, un test ed un nuovo modo per curare le persone in aree ad alto rischio con farmaci antiretrovirali potrebbe fermare la diffusione dell’HIV in cinque anni e sradicare l’HIV/AIDS completamente in 40 anni, ha spiegato il dottor Brian Williams, ricercatore presso il South African Centre for Epidemiological Modeling and Analysis, che ha fatto il punto della situazione alla riunione annuale dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS).
Secondo le stime, risulta che il numero globale delle persone sieropositive raggiunga le 35 milioni. Williams ha suggerito che istituire universalmente dei programmi di screening volontari e il trattamento immediato con farmaci antiretrovirali potrebbe ridurre la carica virale nelle persone infette in regioni ad alto rischio.
I progressi nelle terapie hanno portato ad una maggiore aspettativa di vita per le persone affette da HIV, ma il problema per quanto riguarda l’epidemia è che tali persone mantengono la capacità di trasmettere il virus agli altri.
Stiamo usando farmaci per salvare vite umane, ma non per fermare l’infezione. E’ tempo di guardare al di là di questo
ha aggiunto Williams. Secondo il medico sudafricano, il corretto trattamento rende una persona 25 volte meno infettiva. Dando alle persone affette da HIV un trattamento molto prima che essi si infettino, dà la possibilità di fermare la diffusione del virus in 5 anni.
Il dr Kenneth H. Meyer, professore di medicina e di Salute della comunità alla Brown University, ha detto che le persone a cui hanno assegnato farmaci antiretrovirali hanno presentato un buon successo. Meyer ha convenuto che la necessità di trattare le persone con antivirali può migliorare la loro qualità della vita e ridurre il potenziale di diffusione ad altri della malattia.
Un altro esperto, il dottor Dennis Burton, docente di immunologia e di scienza microbica allo Scripps Research Institute, ha detto che mentre la prevenzione attraverso programmi antiretrovirali è “estremamente importante”, non dobbiamo rinunciare alla ricerca di un vaccino, spiegando che ci sono stati alcuni progressi interessanti e che i vaccini e i farmaci antivirali non sono ai poli opposti.
[Fonte: Medical News Today]