Un intestino umano è stato creato in laboratorio grazie alle cellule staminali. Si tratta del primo ed unico organo umano costruito in provetta.
Fino ad ora l’unico esperimento similare, utilizzando la stessa tecnica, era stato rappresentato dalla creazione di un polmone di topo lo scorso giugno. La notizia è stata data dal sito della rivista Nature. Grazie a questo incredibile evento si aprono possibilità mai esplorate fino ad ora: trapianti senza rischio di rigetto e la possibilità di studiare da vicino malattie dell’intestino e le loro possibili cure.
Un risultato straordinario ed ora ripetibile, in base ai dati raccolti dal biologo dello sviluppo James Wells, e dal collega Jason Spence dell’ospedale di Cincinnati, da qualsiasi altro laboratorio. E’ lo stesso Wells a spiegare il traguardo raggiunto:
E’ il primo studio che dimostra che le cellule staminali umane pluripotenti possono essere indirizzate in laboratorio a formare in modo efficiente un tessuto umano con un’architettura tridimensionale ed una composizione cellulare assolutamente simile a quella del tessuto intestinale.
La creazione di intestino umano in provetta è passato attraverso un lavoro di precisione effettuato sia su cellule staminali embrionali che sulla riprogrammazione di quelle comunemente conosciute sotto l’acronimo IPS, ovvero le cellule staminali pluripotenti indotte. Il fulcro della buona riuscita dell’esperimento è stato il raggiungimento della conoscenza, da parte dei ricercatori, di tutti quegli “ingredienti” che avrebbero spinto le cellule immature a trasformarsi in cellule intestinali.
Una volta ottenuti tutti i fattori di crescita attraverso i quali era possibile riprodurre l’ambiente di sviluppo dell’intestino nello stato embrionale, è bastato semplicemente coltivare le cellule staminali finchè non si sono trasformate in cellule di tessuto intestinale. Gli scienziati hanno spinto inizialmente le cellule a diventare endoderma, il tessuto “primordiale” delle pareti interne di esofago, stomaco ed intestino.
A quest’ultime sono state quindi date le istruzioni per diventare le cellule “progenitrici” dell’intestino: in 28 giorni hanno composto un tessuto tridimensionale simile all’intestino fetale, sviluppatosi poi completamente.
Fonte: Nature