Le cellule staminali di tipo adiposo potrebbero venire in soccorso di tutti coloro che necessitano di sottoporsi ad interventi chirurgici conservativi ed estetici incrementando in questo modo la ricostruzione tessutale.
Lo spiega uno studio, tutto italiano, pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Cell Trasplantation”.
La ricerca ha preso in considerazione 15 pazienti trattati tramite autotrapianto di tessuto adiposo dopo una mastectocomia ( asportazione del seno, n.d.r.) o una quadrantectomia. Essa consiste nella asportazione di un pezzo di ghiandola mammaria. Quest’ultimo è consigliato per gli stadi iniziali di tumore al seno. Esteticamente appare, né più né meno, come un intervento di mastoplastica riduttiva (riduzione del seno, n.d.r.)
Secondo lo studio effettuato dalle ricercatrici Valentina Folgiero e Rita Falcioni, del Laboratorio di Oncogenesi Molecolare dell’Istituto Regina Elena, in collaborazione con la dr.ssa Stefania Bucher, responsabile di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Istituto San Gallicano, le cellule staminali adipose conservano le loro piene caratteristiche di “staminalità” in vitro per un periodo decisamente lungo rispetto alle altre staminali, pari a 3 mesi.
Si tratta di una conferma molto importante per la medicina ricostruttiva. Le cellule staminali adulte consentono infatti un notevole incremento della rivascolarizzazione nei tessuti, portando spesso ad una rigenerazione e ad un miglioramento della funzione dell’organo interessato.
Spiega la dottoressa Falcioni:
L’obiettivo del nostro studio è stato comprendere come incrementare la rigenerazione del tessuto tolto dopo intervento chirurgico al fine di rigenerare l’epitelio sovrastante. Abbiamo dimostrato che le cellule staminali adulte ottenute dal tessuto adiposo esprimono alti livelli di markers di staminalità e che questi si mantengono agli stessi livelli di espressione per almeno 3 mesi.
Fattore di importanza primaria scoperto nel corso della ricerca è stata la capacità di queste cellule staminali adipose di differenziarsi in adipociti anche dopo 3 mesi di cultura in vitro. Periodo dopo il quale non son più in grado di proliferare.
Le cellule staminali purificate ottenute, sono risultate inoltre indipendenti dalla quantità di tessuto adiposo prelevato e dall’età del soggetto.
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