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Infarto, congresso “Conoscere e curare il cuore” a Firenze

 Si sono aperti oggi, a Firenze, i lavori del congresso Conoscere e Curare il Cuore, un evento promosso dalla Fondazione Onlus ”Centro Lotta contro l’Infarto” giunto ormai alla sua XXVIII edizione e che vede riuniti nel capoluogo toscano i più autorevoli cardiologi italiani.

Nella tre giorni si parlerà di prevenzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, imparando a conoscere meglio l’infarto, spettro numero uno per il cuore, e ancora diagnosi tempestiva, nuove cure ed argomenti più specifici e meno noti ai più ma non per questo meno importanti. Primo tra tutti il ruolo svolto dalla genetica nelle patologie a carico del miocardio.

Più conosciuti, ma la vale la pena ricordarli e ricordarsene nella vita di tutti i giorni, i fattori di rischio per l’infarto che sono invece modificabili. Parliamo di cattive abitudini e dipendenze come il fumo e l’alcol, ma anche di un nemico spesso sottovalutato per la salute del cuore quale è lo stress.

E ancora l’alimentazione scorretta, ricca di grassi saturi, la vita sedentaria, l’obesità, il diabete mellito, l’ipertensione. Fattori, questi, responsabili, pensate un po’, del 90% degli infarti negli uomini e del 94% nelle donne. E se pensiamo che sono tutti suscettibili del nostro intervento, supportato dalla forza di volontà, arriviamo a comprendere che da soli, senza farmaci o elisir miracolosi, possiamo fare molto per proteggere il cuore.

 Eppure, lo riconoscono gli stessi esperti, non tutte le persone viziose effettivamente vengono colpite da infarto e malattie cardiache. Da cosa dipende? Non può trattarsi solo di fortuna. La scienza sta indagando a tal proposito. Ed indaga, come anticipavamo, anche sul ruolo della predisposizione genetica. Sono già state individuate alcune varianti genetiche che vengono associate all’insorgenza di cardiopatia ischemica e ad infarto miocardico.
In termini di prevenzione, questo si tradurrebbe, in concreto, nella possibilità di effettuare dei test genetici per capire quanto siamo a rischio di ammalarci di cuore.
Ultima arrivata in questo filone di ricerca la metodica di analisi genomica, genome-wide association study.

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[Fonte: ASCA]