Se al cuore non si comanda, almeno lo si può infastidire. Il fastidio in questione è il rumore, ma anche se le orecchie non sono direttamente collegate a quest’organo, possono danneggiarlo tanto da provocare l’infarto. E’ quanto si scopre oggi grazie ad una ricerca pubblicata sull’Occupational and Environmental Medicine da un team di ricercatori canadesi della University of British Columbia.
Questi studiosi hanno cercato di capire quanto il rumore esterno possa arrivare a stressare il cervello ed il cuore, tanto da provocare alcune patologie cardiache, e per farlo hanno analizzato 6.000 lavoratori americani tra il 1999 ed il 2004. Ricavando i dati dal mitico National Health and Nutrition Examination Survey, un sondaggio sulla salute degli americani che ha dato lo spunto per decine di ricerche mediche, i ricercatori si sono concentrati su quelle persone che lavoravano in un ambiente molto rumoroso in cui, per farsi sentire, erano costretti ad alzare la voce per sovrastare quella dei colleghi.
Ebbene, analizzando il lavoratore medio americano (che dopotutto non è nemmeno tanto diverso da quello italiano), e cioè un uomo sui 40 anni con tendenza a fumare ed ingrassare, i ricercatori hanno notato che in caso di esposizione cronica al rumore aumentava il rischio di angina pectoris di tre volte e di ipotensione del doppio. Tutte patologie che sono l’anticamera dell’infarto.
La relazione la spiega al Corriere della Sera Fabio Magrini, direttore dell’unità operativa di medicina cardiovascolare del Policlinico di Milano:
A differenza di quel che si pensa, il cuore è strettamente legato al cervello e quindi anche agli organi di senso e per questo è molto sensibile ai segnali che vengono dall’esterno. Per questo si attiva il sistema nervoso centrale e si ha la liberazione dell’adrenalina, che causa un restringimento del diametro delle arterie, un’accelerazione del battito cardiaco, un aumento della pressione del sangue e del consumo di ossigeno da parte del cuore.
Tutti fattori che portano ad un incremento del rischio cardiovascolare. Il rimedio, oltre che cercare di lavorare (ove possibile) in qualche posto in cui non c’è rumore, e comunque ridurre l’esposizione al rumore anche nella vita privata, è quello di smettere di fumare, fare sport e tenere sotto controllo costante i valori come glicemia e colesterolo.
[Fonte: Corriere della Sera]