Il diabete di tipo 2 si cura con la chirurgia. Non è un’ipotesi che guarda al futuro, ma una realtà concreta già ampiamente sviluppata e testata. Stiamo parlando della cosiddetta chirurgia metabolica, nuova disciplina medico-scientifica nata in Italia e sviluppatasi negli Stati Uniti, grazie ad un ricercatore dell’Università Cattolica di Roma: il Prof. Francesco Rubino, oggi direttore del Diabetes Surgery Center del Weill Cornell Medical College di New York.
Il tutto mutua dalla chirurgia bariatrica, quella cioè che si utilizza come salvavita per combattere l’obesità grave. Ormai si parla con preoccupazione di una nuova epidemia definita diabesity (o diabesità all’italiana!) proprio a sottolineare lo stretto legame tra le due patologie. Sono molti i documenti scientifici che da tempo attestano un’ importante riduzione del diabete in seguito alla perdita di peso (oltre che viceversa). Ebbene è stato anche dimostrato che la stessa medicina operatoria gastrointestinale ha un effetto anti-diabete, in qualche modo a prescindere dal calo ponderale, cioè dal dimagrimento.
E’ su questo presupposto che nasce la chirurgia metabolica per il trattamento del diabete di tipo 2. Proviamo a spiegare nel dettaglio.
Attraverso la chirurgia dell’obesità si è capito che il tratto di intestino coinvolto più il “piccolo intestino”, svolgono un ruolo decisivo nella regolazione dei livelli di zuccheri nel sangue, nell’assimilazione dei grassi, nella sensazione dell’appetito, nonché nell’accumulo di chili nella persona obesa. Dunque variazioni dell’anatomia gastrointestinale possono influenzare e quindi anche curare il diabete! Da qui la nuova tecnica metabolica ideata da Rubino, che a differenza della chirurgia bariatrica, anziché restringere lo stomaco, lavora sul piccolo intestino.
La particolarità di questa metodica anti-diabete però non consiste nell’essere un’opzione terapeutica a se stante. Dai risultati di questi interventi chirurgici nasce infatti una nuova opportunità scientifica per capire meglio la malattia e sviluppare farmaci innovativi. Da qui lo studio già avviato anche per trattare il diabete in persone non obese. Un bel passo avanti, nella lotta alla diabesità. Domani si celebra la Giornata Mondiale contro il diabete. Un momento di riflessione e prevenzione importante.