Un mese fa si è celebrata la Giornata dei Tumori della Pelle (Skin Cancer Day) per combattere i carcinomi e i melanomi, quei tumori maligni della pelle che colpiscono soprattutto gli over 40. Promossa dalla SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e Malattie Sessualmente Trasmesse, presieduta dal Professor Mario Aricò) e dalla ADOI (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani, presieduta dal Dottor Patrizio Mulas).
E una ragione c’è, e sostanziale. Solo la diagnosi precoce di queste neoplasie consente di intervenire in tempo utile salvando così la vita del paziente. Il carcinoma basocellulare, più frequente negli uomini, è la più comune neoplasia cutanea tra la popolazione bianca.
Tra i fattori predisponenti ci sono il fototipo, l’esposizione alle radiazioni ultraviolette e ionizzanti, le cicatrici da ustioni o le ulcere croniche. Il carcinoma spinocellulare o epidermoide, invece, è una proliferazione maligna in grado di metastatizzare. Talvolta prende origine da una lesione precancerosa.
I principali fattori predisponenti? L’esposizione solare, il fototipo e le abitudini di vita. Infine, il melanoma, un tumore biologicamente maligno, che dà metastasi ed è poco sensibile alle chemioradioterapie, con alto rischio di mortalità. Se, però, diagnosticato nella sua fase iniziale, il tasso di guarigione si aggira intorno al 95%.