Tre falsi allarmi di contagio da ebola. Ecco come può essere riassunta questa giornata italiana per ciò che concerne la preoccupazione di possibili contagi da parte del virus che sta mietendo migliaia di vittime innocenti nel continente africano.
Il primo di essi, quello che ha tenuto più sulle spine gli italiani nella giornata di oggi è stato quello di una donna di 42 anni, nigeriana, secondo le news, ricoverata presso l’ospedale di Civitanova Marche. A quanto pare si è trattato di una bufala nata e cresciuta in ambito giornalistico (ricalcante il primo caso sospetto registrato in Italia, N.d.R.) che ha, nonostante la mancanza di conferme, ha fatto trattenere il fiato all’intero paese. Differente casistica, ma fortunatamente comune risoluzione, è stata quella di un turista francese sbarcato in Sicilia che giornata di ieri era stato ricoverato presso l’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.
I sintomi presentati dall’uomo erano febbre alta, sudorazione e mal di gola. Essendo lo stesso di ritorno da un viaggio in Togo è immediatamente scattato il protocollo anti-ebola e messo in quarantena, è stato analizzato ed assistito secondo le procedure da seguire in casi come questi. Erano già stati presi contatti con il Lazzaro Spallanzani di Roma, l’ospedale autorizzato (unico in Italia, N.d.R.) a trattare effettivamente i casi della patologia quando si è scoperto poche ore fa che non si trattava di ebola ma di malaria. Una malattia che necessita di cure adeguate ma sicuramente trattabile senza problemi rispetto alla febbre emorragica.
Nel corso della giornata di oggi è emerso un altro caso sospetto : si tratta di una bambina ricoverata a Brindisi nel giorni scorsi, senza che venisse resa nota l’occorrenza. Per lei tanta paura ma fortunatamente nessun contagio. La Asl di competenza ha sottolineato in queste ore che la piccola è già stata dimessa senza conseguenze. A quanto pare, fino ad ora, i protocolli di prevenzione messi in atto in Italia stanno funzionando bene.
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