Dopo l’esperienza avuta con i cetrioli spagnoli, forse è il caso di andare con i piedi di piombo quando c’è da indicare un colpevole del contagio di Escherichia coli enteroemorragica, ma pare che sia stato scoperto il reale vettore del contagio: la soia.
O per essere più precisi, i germogli dei semi di soia. Ad annunciare la scoperta al mondo è il Ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, Gert Lindemann, in una conferenza stampa tenutasi ad Hannover. Qui il Ministro ha spiegato che la task force tedesca ha individuato nella provincia di Uelzen, tra Amburgo e Hannover, una cooperativa biologica che ha prodotto e distribuito, in cinque Stati federali tedeschi, i germogli da consumare crudi. Quindi gli spagnoli non c’entrerebbero nulla, i tedeschi il batterio killer se lo sono prodotto e consumato da soli.
Abbiamo identificato un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec. Evitate di consumare per il momento qualsiasi tipo di germoglio di soia fino a nuovo avviso
ha annunciato Lindermann. Problema risolto? In parte sì, ma non completamente, visto che l’azienda incriminata produce anche altri ortaggi come fagiolo mungo, broccoli, piselli, ceci, ravanelli e lenticchie, e dunque non si può dire con certezza che questi siano esenti dal contagio. Nel tentativo di salvare dall’incriminazione la cooperativa, il Ministro ha affermato che non ci sono certezze che il batterio sia stato prodotto lì, ma che alcuni semi di importazione potrebbero essere arrivati già contagiati, oppure il batterio sarebbe potuto essere presente nell’acqua usata per irrigare i campi. O ancora, il responsabile potrebbe essere anche il concime. Si chiarisce così il perché del contagio: i semi di soia vanno consumati crudi, e senza la cottura i batteri continuano a vivere.
Fatto sta che il numero dei contagi continua ad aumentare (oltre 2.200 con 22 decessi), ed oggi si scopre che due dipendenti dell’azienda sono tra le persone ricoverate con diarrea grave, causata dal batterio killer.
Epidemia di Escherichia coli: i cetrioli non c’entrano
Epidemia di Escherichia coli, oltre 2000 contagi e nuovi sospetti sulle cause