Cala la mortalità ma crescono i casi di tumore. E’ questa la tendenza che si palesa dai dati raccolti dal primo censimento ufficiale ( ed in tempo reale) riguardante questa malattia, condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), le quali hanno presentato, in presenza del Ministro della Salute Renato Balduzzi il volume “I numeri del cancro in Italia 2011”.
Non si tratta di un libro creato esclusivamente per gli addetti ai lavori, ma come spiega il presidente dell’Aiom Marco Venturini, di una guida importante per far luce sulle politiche sanitarie italiane dando modo alle Istituzioni di mettere a confronto l’assistenza italiana al tumore con quella internazionale, spiegando come e dove affrontare le maggiori tipologie di cancro dalle più diffuse alle più rare.
E non solo. Come spiega l’esperto:
Siamo in grado di comprendere dove agire al meglio, quanto siano efficaci le attività di prevenzione e di trattamento e come sia possibile razionalizzare risorse e interventi. Emergono disparità regionali delle cure che si traducono talvolta nel mancato accesso alle terapie, con implicazioni significative sui costi sociali.
Anche parlando di cancro, l’Italia sembra essere divisa in nord e sud. Con un particolare “equilibrio”. Vi sono più casi di tumori al nord, pari ad un incremento del 30%, ma la mortalità è più alta nel sud. Le stime parlano chiaro: nella penisola i tumori rappresentano la seconda causa di morte. E nel 2011 provocheranno un numero di decessi totali pari a circa 170mila unità.
Il libro, che verrà distribuito in tutti i reparti oncologici italiani aiuta a capire come ad influire sui dati in buona parte è l’invecchiamento generale della popolazione, anche se l’11% delle persone colpite ha una età inferiore ai 50% con una particolare concentrazione di cancro al testicolo per gli uomini (pari all’11%) e alla mammella per le donne (40%).
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