Le persone che ereditano una forma specifica di un gene che li mette sulla “strada” per la schizofrenia possono essere protetti contro alcune forme di cancro, secondo un nuovo studio degli scienziati del Feinstein Institute for Medical Research. Il proto-oncogene MET è attivato in una varietà di tumori maligni. Il gene è stato recentemente associato anche all’autismo e ha un ruolo nel neurosviluppo, che è il motivo per cui Katherine E. Burdick, ed i suoi colleghi hanno deciso di cercare un collegamento tra il MET e la schizofrenia nel loro vasto campione di pazienti. Una tale associazione può contribuire a spiegare i dati familiari che suggeriscono che ereditare un aumentato rischio per la schizofrenia riduce le probabilità di sviluppare il cancro.
In uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, il dottor Burdick e colleghi hanno esaminato la relazione tra 21 polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) nel MET e la schizofrenia su 173 pazienti e 137 volontari sani. Hanno scoperto che diversi tipi di MET influenzano il rischio di soffrire di schizofrenia, così come di problemi generali nella capacità cognitiva. Gli autori sono stati in grado di replicare le loro scoperte in un secondo campione di 107 pazienti, confrontati con 112 volontari sani.
I risultati si aggiungono alla crescente prova che suggerisce un rapporto affascinante tra i geni del cancro associati alla sensibilità e alla schizofrenia
hanno scritto gli scienziati.
Non è chiaro esattamente come il gene in realtà possa aumentare il rischio per la schizofrenia, mentre al contempo proteggere contro alcune forme di cancro. Tuttavia, l’evidenza dalla ricerca sul MET nell’autismo fornisce una certa comprensione. In particolare, è noto che il MET è attivato (aumento di attività), quando i tumori si sviluppano e possono aumentare la possibilità che le cellule tumorali si moltiplichino e si infiltrino in altri tessuti.
L’attivazione del MET durante il normale sviluppo neurologico è cruciale per assicurare che i neuroni crescano e migrino fino a posizionarsi correttamente nella corteccia umana. Nell’autismo, sembra che quando il cervello è in via di sviluppo, la riduzione dei risultati dell’attività del MET nei cambiamenti strutturali e funzionali del cervello possa aumentare il rischio di una persona per lo sviluppo del disturbo. I ricercatori del Feinstein ipotizzano che lo stesso rischio del meccanismo di induzione possa avere un ruolo nel suo legame con la schizofrenia.
[Fonte: Sciencedaily]