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Tumore osseo secondario, chemioterapia può fermarlo?

 Richiesta di Consulto Medico

“Buongiorno dottore una mia carissima amica sta vivendo un periodo da incubo: é stata operata di tumore al seno 9 anni fa quando aveva 36 anni. In seguito, durante successivi controlli, le sono state trovate delle piccole metastasi tumorali appoggiate alle vertebre. Ha eseguito per anni una terapia di tipo ormonale. La situazione sembrava essere sotto controllo fino a pochi mesi fa, quando le hanno riscontrato una metastasi nel fegato ed un aumento delle metastasi sulla schiena con comparsa di una metastasi anche nella testa. …..

 

É stata sottoposta a radioterapia ed ha da poco concluso un primo ciclo di chemioterapia con Caelyx. A quanto pare non ha funzionato: le metastasi sono aumentate ed i marcatori sono sempre più alti. Il livello di disperazione raggiunto é molto elevato e servirebbe un consiglio. A volte ci sembra di non essere curati adeguatamente, soprattutto quando le terapie non funzionano e la paura si fa padrona di noi. Cosa ci consiglia di fare? Esiste una chemioterapia in grado di cronicizzare questa situazione, sono non di farla regredire? Grazie mille per la risposta.”

Specializzazione: Oncologia
Tipo di Problema Tumore osseo secondario

Risponde il dott. Carlo Pastore oncologo e chemioterapista, consulente per l’area oncologica e per l‘ipertermia capacitiva per l’Hilu Medical Center (Marbella, Spagna) e presso il Centro di Medicina Integrativa in Malaga (Spagna) dal 2010.

Gentile Signora, la popolazione di cellule neoplastiche in un organismo è eterogenea; ciò vuol dire che non abbiamo a che fare sempre con le medesime cellule e che queste, anche nell’ambito della stessa massa tumorale, possono avere delle diverse caratteristiche di resistenza. Da qui la necessità di modificare periodicamente, in un setting di malattia metastatica, lo schema terapeutico. La condizione clinica in oggetto, per come è descritta, purtroppo è quella di una patologia assai diffusa nell’organismo ed occorre ragionare nell’ottica del meglio possibile, il più a lungo possibile. Quel che si potrebbe fare è verificare quali trattamenti sono stati già posti in essere, studiare una nuova combinazione terapeutica tra chemioterapia, radioterapia, ipertermia, fitoterapia oncologica, accorgimenti nutrizionali al fine di aggredire la patologia in un modo integrato multimodale. Confidando di riuscire ad ottenere un miglior risultato. Cari salutiCarlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it” .

Pastore è responsabile della divisione di oncologia medica ed ipertermia oncologica della Casa di Cura Villa Salaria in Roma, membro dell’ESHO (European Society for Hyperthermic Oncology). Per contatti www.ipertermiaitalia.it

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