Il tumore al seno è una patologia che ogni anno colpisce in Italia circa 2500 donne in età fertile. In molti casi si tratta di persone che non hanno ancora avuto la gioia di provare la maternità. E che cercano notizie in merito alla loro situazione sul web. Bisogna fare attenzione: non sempre le notizie sono attendibili, e seguire cattive indicazioni può risultare molto deleterio.
L’informazione corretta in materia di tumori deve essere alla base di tutto. Ed è uno sforzo sul quale bisogna concentrare le forze. La pensa così anche Stefano Cascinu, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia medica, l’Aiom, attualmente impegnato nello svolgimento della sua XX Conferenza Nazionale.
Dobbiamo impegnarci di più per informare tutte le pazienti. Due donne malate su tre cercano informazioni sul tumore sul web, dove però il rischio di false o cattive indicazioni è molto alto. Ecco perché solo siti che abbiano una validazione scientifica possono rappresentare un aiuto reale.
Una riflessione chiara e doverosa che non punta però alla demonizzazione dei mezzi che la rete mette a disposizione.
E’ essenziale utilizzare tutti gli strumenti disponibili per informare correttamente i malati. Internet e i social network rappresentano un’opportunità da non sottovalutare, soprattutto per donne giovani che spesso ricorrono a questi strumenti. Ma va posta particolare attenzione al rischio che sul web le “bufale” siano spacciate per verità. Sempre più spesso si rivolgono a noi pazienti e familiari esigendo pseudo-terapie o “tecniche” che non hanno nulla di scientifico.
Nel corso della presentazione del congresso è stato fatto anche il punto della situazione sui progressi raggiunti dall’oncologia in merito alle patologie tumorali strettamente femminili. Attualmente grazie al crescere delle diagnosi precoci si è in grado di salvare molte più vite rispetto al passato: se il rilevamento del male è tempestivo, almeno il 50% delle donne colpite guarisce dal cancro e in linea generale la sopravvivenza delle donne è più lunga e migliore.
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