Combattere il cancro umano attraverso il cancro animale. Non parliamo di un tipo particolare di sperimentazione precedente a quella umana, ma di vero e proprio utilizzo di cellule tumorali derivate da animali per combattere i tumori.
Si tratta nello specifico, di terapie basate su capsule di agarosio, un polisaccaride, e da cellule staminali tumorali di topo.
Parliamo di una ricerca condotta dall’Istituto Rogosin di New York che potrebbe rivoluzionare completamente l’approccio che la medicina ha con tumori. Lo studio, pubblicato su “Cancer Research” illustra la prima fase dell’esperimento, riguardante lo studio in laboratorio e la prova sugli animali, ed introduce i vari stadi della sperimentazione umana, il secondo “ostacolo” da superare affinché il farmaco possa essere approvato per la commercializzazione. Ovviamente il fattore eclatante dello studio consiste nell’utilizzo di cellule staminali tumorali utilizzate per contrastare il cancro.
Il trial umano riguarda al momento 30 pazienti affetti da tumore di tipo epiteliale (ovaio, pancreas, nd.r.) ad uno stadio molto avanzato della malattia.Le capsule di agarosio, riempite con cellule tumorali verranno impiantate nei malati.
Sebbene i risultati verranno resi noti solo alla fine di questo anno i primi dati raccolti sono apparsi positivi. Se l’andamento venisse confermato si passerebbe alla fase successiva, alla quale gli scienziati si stanno preparando, includendo nella cura anche i pazienti affetti da tumori “solidi” come quello alla prostata .
Spiega uno dei ricercatori, il dott. Carlos Cordon Cardò:
Quando abbiamo riempito le capsule con cellule tumorali ci siamo resi conto che prima di tutto crescevano fino ad occupare la parte interna al completo e poi morivano in modo che diventavano piccole colonie di 100 o 150. Quello che è stato notato è che le cellule segregavano fattori che impedivano la crescita ad altre cellule tumorali.
Nella sperimentazione animale è stato dimostrato senza ombra di dubbio che impiantando le capsule nel corpo di gatti, topi e cani affetti da tumore era possibile bloccare lo sviluppo del cancro e portarli in alcuni casi alla guarigione completa.
Fattore questo che ha convinto la Food and Drugs Administration (FDA) a dare il proprio benestare per il proseguimento della ricerca.
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Fonte: Aduc Salute