Il New York Times ha riportato la storia di una scienziata canadese Anne Adams, morta di una rara malattia cerebrale lo scorso anno.
Dopo una formazione in matematica, chimica e biologia, la Adams lasciò la sua carriera di scienziata ed insegnante nel 1986, per prendersi cura del figlio, gravemente ferito in un incidente stradale e senza nessuna possibilità di guarigione.
Il giovane uomo guarì miracolosamente, ma la madre non tornò più alla sua carriera di scienziato per dedicarsi all’arte. Sin da giovane nutriva una passione per la pittura, che all’improvviso diventò tutta la sua vita.
Il marito Robert racconta che, dalle 9 alle 17, Anne rimaneva chiusa nel suo studio a dipingere. inizialmente si trattava di ritratti archittetonici delle case del quartiere il cui vivevano.
Nel 1994 rimase affascinata dalla musica del compositore Maurice Ravel e dipinse “Unravelling Bolero”, traducendo Bolero in forma visiva.
“Benchè Anne non ne fosse a conoscenza, anche Ravel aveva sofferto di una malattia al cervello i cui sintomi sono identici a quelli di Anne Adams” ha spiegato il dottor Bruce Miller, neurologo e direttore del Memory and Aging Center presso l’Università della California.
Ravel compose “Bolero”nel 1928, quando aveva 53 anni e già mostrava i segni della sua malattia in errori di ortografia nelle lettere e negli spartiti musicali. Secondo Miller Bolero è un esercizio di compulsività e perseverazione, mantiene la stessa chiave fino ad accelerare nel collasso finale.
La Adams lo traspose in un dipinto, in cui la trasformazione del suono in forma visiva è chiara e strutturata. I temi si ripetono, disposti in maniera ordinata e con un sistema di avvolgimento a zig zag. I colori rimangono unificati, fin quando non mutano in arancio e rosa, in corrispondenza della conclusione musicale.
Sia Ravel che la dottoressa Adams, mentre creavano queste opere, erano nelle prime fasi di una malattia rara chiamata FTD, o demenza frontotemporale.
La demenza fronto-temporale è una forma particolare di demenza che colpisce prevalentemente i lobi frontali e temporali. La malattia sembra aver alterato i circuiti nei loro cervelli, modificando i collegamenti tra le parti anteriori e quelle posteriori,e generando, di conseguenza un torrente di creatività.
Secondo Miller, questo avverrebbe perchè quando una parte del cervello è compromessa o lesa irrimediabilmente, si può verificare una disinibizione delle attività in altri settori. Se un’area del cervello non funziona, un’altra area può diventare più forte. Così alcuni pazienti con FTD sviluppano capacità artistiche, quando le aree del cervello frontale e temporale sono in declino.
In un cervello sano, la parte posteriore destra aiuta ad integrare la percezione multisensoriale. I colori, i suoni, il tatto e lo spazio si intrecciano in nuovi modi. Ma queste regioni posteriori sono di solito inibite dalla corteccia frontale, in posizione dominante. Quando questa inizia a non funzionare bene, è come se si liberassero, ed è allora che emerge la creatività. Più la malattia progredisce, più le capacità artistiche aumentano.
La Adams ha continuato a dipingere fino al 2004, quando quasi non riusciva più a tenere un pennello in mano.
Le sue opere si possono ammirare sul sito web di Anne e Robert