Il vaccino contro l’influenza A è finalmente (quasi) arrivato. Il Ministero della Welfare fa sapere che lunedì prossimo tutte le Regioni italiane avranno a disposizione milioni di dosi di vaccino antinfluenzale. Una volta arrivati gli scatoloni, ci vorrà circa una settimana per distribuirli nelle varie Asl, da cui poi verranno smistati ai medici di famiglia e ai pediatri. Per l’inizio dell’inoculazione ci vorrà all’incirca la fine del mese.
I primi a beneficiarne saranno i servizi essenziali, mentre per tutti gli altri verrà emanata una comunicazione successiva per spiegare le modalità e i tempi di vaccinazione. L’obiettivo, spiega il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio è eradicare il virus entro l’estate. Questo sarà possibile farlo con un giusto mix di vaccini e di “buone norme igieniche“, come ridurre i contatti fisici all’indispensabile, evitare di uscire di casa se si è malati, starnutire o tossire nel fazzoletto, lavarsi spesso le mani ed evitare di andare al pronto soccorso per un raffreddore, ma limitarsi a contattare telefonicamente il proprio medico.
Oggi una circolare del Ministero fornirà gli indirizzi su come organizzarsi a Regioni e Province autonome, ricordando di occuparsi specialmente delle persone che hanno problemi pregressi di malattie polmonari o difficoltà respiratorie, le più a rischio in questo momento. L’aspetto importante, che tutti dovrebbero tenere in considerazione e che più preme allo stesso Fazio di sottolineare è
evitare di prendere d’assalto i pronto soccorso. Se uno ha dei sintomi, deve sentire il medico di famiglia, non deve preoccuparsi, non deve cercare i vaccini, perché se i vaccini fossero necessari noi avremmo fatto quella che si chiama vaccinazione di massa, estremamente complessa e violenta Le uniche situazioni «serie», quelle da prendere in considerazione sono i casi di persone con gravi difficoltà respiratorie; persone che manifestano disturbi polmonari.
E’ bene ricordare infine che, a differenza delle altre nazioni, la versione del virus che ha raggiunto l’Italia è molto più mite rispetto a quella in Paesi come Gran Bretagna o Stati Uniti, quindi qualsiasi allarmismo è ingiustificato. Migliaia di persone sono già guarite, ma è sempre meglio fare un po’ di attenzione in più ed evitare il contagio. Dopotutto non è poi così difficile.
[Fonte: La Stampa]