Torniamo a parlare di influenza, nello specifico del virus H1N1 che, stando ad un recente studio, sarebbe il ceppo influenzale più letale per i bambini. I dati, ben poco rassicuranti, ma pur sempre insignificanti per parlare di emergenza, arrivano dalla ricerca inglese coordinata da Liam Donaldson, ex consulente del governo britannico per la sanità.
Pubblicata sulla rivista The Lancet, l’analisi di Donaldson ha preso in esame le cifre sulla mortalità infantile della pandemia dello scorso anno, accertando, nel solo Regno Unito, 70 decessi di bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni d’età. Si tratta in assoluto della cifra di vittime correlata all’influenza più alta fatta registrare da ogni singola epidemia avvenuta negli ultimi dieci anni.
Da qui ad affermare che il virus H1N1 uccide i bambini tre volte di più rispetto agli altri ceppi di influenza, il calcolo è stato breve.
La mortalità associata a questo ceppo è pari a sei bambini per milioni di morti, mentre quella della normale influenza si attesta a due decessi per milione.
Dai dati emersi dal rapporto si evince che un caso su cinque tra quelli che hanno portato al decesso di soggetti under 16 si è registrato in bambini sani, senza patologie pregresse, mentre gli altri, e dunque la stragrande maggioranza, in bambini e ragazzi coinvolti nell’epidemia che soffrivano già di altre malattie.
Per Donaldson questi dati altro non possono fare se non sottolineare l’importanza di vaccinare i bambini contro il virus H1N1, come ha sottolineato lo stesso autore nello studio:
Questo risultato conferma la necessità di vaccinare i bambini contro l’influenza. La priorità va data a quelli che hanno qualche malattia preesistente, compresi problemi neurologici o gastrointestinali, e a quelli che fanno parte di minoranze etniche, ma non si possono limitare gli interventi a questi gruppi, perché il 21% delle morti è avvenuto in bambini che erano sani.
[Fonte: Agi Salute]