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Anche l’aria secca contribuisce al picco di influenza

Pioggia e neve possono sembrare delle incubatrici perfette per l’influenza, ma una nuova ricerca suggerisce che anche un tasso di umidità molto basso, il cielo sereno e l’aria estremamente secca possono essere responsabili di un aumento nei casi di influenza, proprio come quelli che si verificano solitamente durante i mesi invernali.

Precedenti ricerche avevano suggerito che l’umidità è collegata ad epidemie di influenza stagionale, ma gli studi erano di solito concentrati sull’umidità relativa, non sull’umidità assoluta.

L’umidità relativa è il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuto in una massa d’aria e la quantità massima di vapore acqueo che la stessa massa d’aria riesce a contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione (saturazione).

L’umidità assoluta, che è il livello effettivo dell’acqua nell’aria, non dipende dalla temperatura, ma spesso raggiunge livelli più bassi in inverno che in estate.

Una tipica giornata estiva può avere quattro volte vapore acqueo di una tipica giornata invernale – una differenza che esiste sia all’interno che all’esterno-spiega Shaman Jeffrey, della Oregon State University, autore principale dello studio.

Lo studioso e la sua équipe di ricercatori hanno scoperto che i focolai di influenza durante l’inverno spesso si sono verificati subito dopo un periodo climatico insolitamente seccoIrene Eckstrand, dello US National Institute of General Medical Sciences program, spiega che

“La scoperta di un legame tra i focolai di influenza e il livello di umidità assoluta potrebbe avere un impatto significativo sullo sviluppo di strategie per limitare la diffusione delle sindromi virali ed influenzali stagionali. Capire perché i focolai si formano è un primo passo importante verso il contenimento o addirittura il totale annientamento, ed è quindi essenziale per gli scienziati scoprire la connessione tra le condizioni meteorologiche e i picchi di influenza. “

I risultati completi dello studio sono stati pubblicati della versione on-line della rivista di divulgazione scientifica PLoS Biology.

[Fonte: Health.com]