La Mers sta causando più vittime di quelle che ci si aspettava: vi è stata un impennata dei casi in Arabia Saudita, risoltasi in un numero sempre maggiore di decessi. Al momento i morti sono 282, su 636 casi accertati in laboratorio di infezione. A quanto pare questo coronoavirus sta affilando le proprie armi.
In meno di un mese i contagi sono raddoppiati rispetto alla totalità di quelli archiviati fin dalla scoperta di questa mutazione del virus nel 2012. E lo stesso trend hanno seguito le morti, aumentate di quasi un centinaio di unità nelle ultime due settimane. Per quanto i ricercatori e gli operatori sanitari stiano facendo di tutto per arginare questa epidemia di casi, dei 688 casi totali registrati fino ad ora, circa 353 sono tornati a casa privi di conseguenze, mentre più di 50 sono ancora ricoverati nelle strutture specializzate per essere sottoposti a dei trattamenti.
Questo ceppo di coronavirus proveniente dai cammelli è ormai un osservato speciale da mesi: e il fatto che i contagi stiano aumentando inspiegabilmente ha fatto salire di molto l’attenzione nazionale ed internazionale sul virus, soprattutto ora che alcuni casi sono arrivati negli Stati Uniti ed in altre parti del mondo. Pur appartenendo alla stessa famiglia del raffreddore, questo virus è decisamente più letale e dai sintomi più accentuati: febbre, difficoltà a respirare e tosse sono solo la fase iniziale. Spesso se non approcciato immediatamente questo ceppo causa polmoniti ed insufficienze renali che portano alla morte.
Sebbene molti casi siano stati trattati senza difficoltà perché presi in tempo, al momento il fatto che non vi sia un vaccino o una terapia specifica per la Mers è uno dei fattori che più preoccupano gli osservatori. Al momento l’essere umano è “protetto” dal fatto che non sembra avere una fortissima carica virale. Ma i casi stanno aumentando: cosa succede se il virus decide di modificarsi rendendo il passaggio tra le persone più agevole?
Organizzazione mondiale della Sanità – Mers
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