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Nuovo coronavirus (o nuova sars): un caso in Italia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvisato: il nuovo coronavirus identificato in Medio Oriente è un rischio globale. Ora un caso anche in Italia. Si tratta di un uomo di 45 anni, di nazionalità straniera, ma residente nel nostro paese. L’infezione si è manifestata al ritorno da un lungo viaggio in Giordania con sintomi simil influenzali: febbre alta, tosse e difficoltà respiratoria. Attualmente l’uomo è ricoverato in isolamento (sembra) presso il reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Careggi, in Toscana, e mostra discrete condizioni di salute. Si sta riprendendo.

La notizia è stata diffusa ieri direttamente dal Ministero della salute che in una nota ha specificato come il riconoscimento della malattia sia stato possibile in seguito all’attuazione dei protocolli di sicurezza diramati per l’occasione il 16 Maggio scorso: ovvero la segnalazione di casi sospetti (con febbre e sintomi respiratori severi) di pazienti provenienti da zone a rischio ed il successivo test specifico per la ricerca del nuovo coronavirus. La conferma della diagnosi è stata effettuata presso il Dipartimento per le malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità: si tratta effettivamente del nuovo coronavirus, che i mass media hanno anche ribattezzato “nuova sars” e che gli esperti preferiscono definire come Mers-CoV (Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus).

Attualmente non ci sono conferme sulla modalità di trasmissione che a livello interumano (contagio da persona a persona) si sospetta avvenga solo in seguito a lunga e diretta esposizione (in ospedale per gli operatori sanitari o in famiglia). Non sono suggerite particolari precauzioni nei viaggi nelle zone con particolare incidenza infettiva (come l’Arabia Saudita), ma solo le comuni norme igieniche contro le malattie infettive influenzali: a partire dal frequente lavaggio delle mani.

Dal settembre 2012 quando questo virus è stato identificato per la prima volta ad oggi, l’OMS segnala 50 casi confermati in laboratorio di infezione da Mers-CoV in tutto il mondo: 30 i decessi. Le segnalazioni sono giunte dai seguenti Paesi: Giordania, Qatar, Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, Francia, Germania, Tunisia e Regno Unito.

Il livello di attenzione e sorveglianza va mantenuto alto, anche se non si può parlare di epidemia: il virus non sembra infatti al momento avere una grande capacità di contagio, benché sia però particolarmente aggressivo una volta che ci si è infettati. Tra gli altri sintomi da non sottovalutare nei pazienti “a rischio” perché provenienti dalle aree indicate e /o immunocompromessi, anche disturbi non strettamente respiratori, come la diarrea.

Allo studio un’approfondita analisi circa le fonti di esposizione per capire oltre che il focolaio iniziale le caratteristiche essenziali della trasmissione virale e bloccarle.

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Foto: Flickr

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