Nell’eterna diatriba delle vaccinazioni sì/vaccinazioni no,le raccomandazioni degli esperti sulla dieta migliore per ostacolare il contagio del virus, ecc., torniamo a parlare di influenza stavolta in toni più leggeri se così si può osar dire trattando di un’epidemia che costringe a letto tanti italiani in questi giorni.
Anziani e bambini. Giovanissimi e adulti. Uomini e donne. E a proposito di sesso maschile e sesso femminile, un luogo comune vuole che i maschi siano il sesso forte ed un altro luogo comune va piuttosto nella direzione opposta, e afferma che davanti alle malattie le più stoiche sarebbero proprio le donne.
Chi avrà ragione? Non si può generalizzare, certamente, eppure un recente studio sud-coreano, notizia di questi giorni, avrebbe appurato che esiste una versione maschile dell’influenza, la man flu, appunto.
Cos’ha di diverso rispetto a quella che colpisce le donne? Un sintomo atipico: i lamenti. Pare che gli uomini colpiti da sindromi da raffreddamento e febbre alta la prendano molto più sul serio e ne facciano una tragedia. Al contrario il gentil sesso non si allarma più di tanto e affronta l’influenza e i dolori correlati con più coraggio e meno autocommiserazione.
Occhio però a trarre conclusioni affrettate. In realtà, una spiegazione a tutto questo lamentarsi c’è eccome e non ha nulla a che vedere con il tentativo di ingigantire i sintomi psicologico tipico dei maschi. Lo studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Occupational Medicine ha preso infatti in esame un campione di 1.200 operai di oltre 40 aziende coreane.
Il 74% degli uomini, quando sottoposti a maggiore stress sul posto di lavoro, ha riportato sintomi più evidenti rispetto alla media. E’ il troppo lavoro, dunque, che acuisce il dolore. Con buona pace dei luoghi comuni.
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