La nuova influenza avanza: in Italia i casi registrati dal 24 aprile ad oggi sono in tutto 224. Più di centomila i contaminati in tutto il mondo, quattrocento le vittime del virus A-H1N1. La pandemia, per l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), è inarrestabile. A settembre-ottobre è prevista la fine della messa a punto di un vaccino che dovrà essere somministrato in tutti i Paesi, con in ordine prioritario operatori sanitari, donne incinte, bambini al di sotto dei cinque anni di età, anziani e pazienti con malattie croniche. Spiega la dottoressa Marie-Paule Kieny, direttore del programma di ricerca sui vaccini dell’OMS:
Gli Stati poi dovranno adottare le raccomandazioni dell’OMS per le strategie di vaccinazione a seconda della situazione epidemiologica che è diversa da Paese a Paese. I vaccini serviranno a contenere la trasmissione dell’influenza ed a ridurre la mortalità.
Proseguono nel frattempo le ricerche sul virus. Gli scienziati cercano di capire in che modo e verso quali soggetti clinici sia più virulento e potenzialmente fatale. Dopo la morte del primo paziente “sano”, vale a dire senza altri tipi di patologie a parte l’influenza suina, si moltiplicano gli interrogativi a cui devono rispondere i ricercatori. Un nuovo identikit del virus, pubblicato sulla rivista Nature, lo paragona all’influenza spagnola del 1918. Come questa, infatti, il virus si propagherebbe nelle alte vie respiratorie, per poi intaccare i polmoni e causare gravi forme di polmonite. Secondo il gruppo di ricerca dell’Università del Wisconsin, pare che gli anziani che hanno sconfitto la spagnola risultino perciò più resistenti all’attacco della nuova influenza.
Mentre ulteriori studi sono in corso per chiarire la natura del nuovo virus, la pandemia continua a fare vittime: l’Inghilterra, raggiunta quota diciassette morti, ha annunciato una campagna di vaccinazione di massa, la più vasta operazione di prevenzione degli ultimi cinquant’anni. Ed è di queste ore la notizia che in Spagna il bambino nato dalla diciannovenne marocchina morta di influenza suina è morto per un madornale errore medico: l’infermiera gli avrebbe iniettato il latte in vena invece che per via nasogastrica. L’ennesima triste storia che si va ad aggiungere al diario di morte e paura seminato in questi ultimi mesi dall’H1N1.
[Fonte: Ansa]