E’ stato tracciato il genoma del virus Zika. Il risultato raggiunto è dovuto al lavoro degli scienziati del Chinese Center for Disease Control and Prevention della provincia orientale del Jiangxi, la regione nel quale era stato registrato il primo paziente affetto dalla malattia nel paese orientale.
Aver svelato il DNA di questo virus consentirà di conoscerlo meglio dal punto di vista scientifico ed al contempo di comprendere quali implicazioni vi siano tra lo stesso ed i casi di microcefalia che da diversi mesi sono stati collegati alla patologia nelle donne incinte. Il paziente zero in Cina è stato un uomo di 34 anni che tornava nel suo paese dopo un viaggio in Sudamerica. Ricoverato per accertamenti è stato poi dimesso dopo poco tempo perfettamente guarito. Non dobbiamo dimenticare che in molti casi il virus Zika è asintomatico e nella maggior parte delle sue manifestazioni esso è molto simile ad un’influenza. I suoi sintomi sono infatti febbre, dolore alle articolazioni e se l’infezione è particolarmente virulenta, nausea e vomito.
Quel che più preoccupa le autorità sanitarie di tutto il mondo, a tal punto da spingere anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad una presa di posizione, sono stati proprio i casi di microcefalia sopra citati. Un nesso causa-effetto tra il contagio da virus Zika e questa patologia neonatale avrà ancora bisogno di qualche mese per essere provato, anche se i dati statistici relativi alla malattia punterebbero tutti verso quella direzione.
Dopo il loro paziente zero, le autorità cinesi avevano confermato anche un secondo caso definibile “d’importazione”. Tracciando il genoma del virus Zika è possibile in questo modo comprendere o “anticipare” possibili variazioni e lavorare su effettivi strumenti per la sua prevenzione. Di certo sarà anche più facile individuare terapie più mirate per la cura della patologia stessa che sebbene al momento non preoccupante può rivelarsi comunque fastidiosa.
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