Aprire la porta di casa dopo una giornata di duro lavoro e imbattersi nella persona amata e in un clima sereno tiene lontano lo stress derivante dal carico di lavoro eccessivo e/o da tensioni in ufficio. Sembrerebbe la scoperta dell’acqua calda, se non fosse che Ann-Christine Andersson Arntén, dell’Università di Göteborg in Svezia, ci ha rivelato nella sua tesi di dottorato in psicologia che è vero anche il contrario: se una vita di coppia felice può infatti fungere da cuscinetto agli effetti negativi ed ai rischi per la salute psico-fisica derivanti dall’accumulo di tensione sul posto di lavoro, quando nella vita sentimentale non è proprio tutto rose e fiori, i danni da stress si amplificano ulteriormente. Stando a quanto afferma la ricercatrice:
Una sana e solida vita di coppia riduce gli effetti negativi dello stress da lavoro sulla nostra salute. Relazioni instabili e superficiali, al contrario, ne amplificano gli effetti negativi.
Anche un approccio positivo e la piena riuscita nella pratica di tecniche di gestione della tensione e del nervosismo aiuta nel mantenere stabile l’equilibrio psicofisico.
Ma quando ci sono esperienze di stress sia sul posto di lavoro che nel rapporto con il partner, il rischio di risentirne a livello fisico e mentale è pericolosamente alto, e provoca non di rado un peggioramento repentino nelle condizioni di salute.
Circa 900 persone hanno preso parte all’indagine che ha portato a queste conclusioni. Coloro che avevano un buon rapporto di coppia sono risultati godere di stati di salute nettamente migliori rispetto alle persone che avevano un rapporto più problematico. Le donne nello specifico risentivano delle tensioni sviluppando forme di ansia, reazioni di stress mentale, disturbi del sonno. Gli uomini con rapporti turbolenti e tensione sul lavoro sviluppavano in misura maggiore rispetto agli altri depressione, ansia, stress psicologico e somatico.
Una spiegazione plausibile individuata dalla studiosa è che, dopo essere stato sottoposto a fonti di stress, il corpo ha bisogno di recuperare per ricaricarsi. Trovando anche nella vita di coppia una situazione tesa non ha però modo di scaricare l’energia negativa. Il risultato è che portare stress e tensione da lavoro a casa sconvolge anche la vita di coppia più serena e non consente di bilanciare tra situazioni stressanti per la psiche e l’organismo ed il benessere derivante da una serena vita sentimentale.
Inoltre litigare con il partner porta via altra preziosa energia da destinarsi ad un eventuale recupero del rapporto ed al riconciliarsi. Ma qualcosa, lite dopo lite, si spezza, dal momento che spesso il partner intuisce che spesso le reazioni di rabbia e gli scatti di nervosismo non sono imputabili a fattori interni alla coppia, ma allo stress derivante dalla vita professionale. Usare il partner come valvola di sfogo, insomma, è sconsigliabile e non fa sentire affatto meglio. I problemi lavorativi vanno lasciati dietro la porta di casa quando questa si chiude alle nostre spalle. Ma questo, nella vita di tutti i giorni, è più facile a dirsi che a farsi.
[Fonte: www.medicalnewstoday.com]