Quando si hanno dei brutti pensieri, stress e forse qualche arrabbiatura di troppo, in molti pensano che il dormire non aiuti a superare tali momenti della giornata. Non è così. Se è vero che cantare aiuta a dimenticare le cose brutte, è altrettanto vero, che dormire ci aiuta a non cancellare più velocemente i brutti ricordi o i momenti spiacevoli della giornata appena conclusa. Molte volte ci capita dei fari dei brutti sogni i cosiddetti incubi, tali sogni sono causati da una piccola sindrome post-traumatica, ma non è sempre così.
Alcuni ricercatori della Berkley dopo aver analizzato 35 volontari, sono stati in grado di affermare che il dormire aiuta a cancellare i brutti ricordi più facilmente. Durante il sonno, infatti, il cervello spegne le sostanze chimiche legate allo stress e dunque cancella i cattivi ricordi. Tale situazione viene generata nel momento in cui passiamo nella fase REM, quella più nota sicuramente, in quanto è il momento dove dormiamo più profondamente e quindi si creano questi momenti di “annullamento”.
Durante l’esperimento i ricercatori hanno analizzato le reazioni che i 35 volontari hanno avuto al loro risveglio, quando gli sono state mostrate alcune immagini abbastanza forti. Agli stessi volontari sono state mostrate delle immagini poco prima di andare a dormire e le reazioni che hanno avuto sono state più rilassate al loro risveglio. La paura e l’ansia generate da quelle immagini, sono state completamente annullate durante il sonno. Ma come dicevamo, questa teoria non è applicabile per chi ha subito dei traumi in precedenza.
Le persone che soffrono di sindrome post-traumantica avranno maggiore possibilità di fare degli incubi durante la notte, ciò accade perché il loro cervello tende ad eliminare subito il brutto ricordo, durante la notte, però, accade il contrario. Il cervello tende a ripescarlo dalla dimensione oscura in cui lo aveva relegato.