Che tipo di alimentazione hanno gli italiani? Ed è salutare? Per saperlo, basta leggere l’”Indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia: INRAN-SCAI 2005-06”, da pochi giorni anche online sul sito internet dell’Inran (Istituto Nazionale Ricerca e Nutrizione). Nel documento alcune informazioni importanti e tante curiosità che ci siamo fatti spiegare dalla dottoressa Caterine Leclercq, tra i ricercatori che hanno contribuito all’indagine. Il pasto principale per gli italiani, ad esempio, secondo quanto emerso dallo studio, continua ad essere il pranzo: un errore dal punto di vista nutrizionale e della sana alimentazione?
“Sarebbe opportuno distribuire meglio la quota di calorie che proviene dai vari pasti. In particolare occorre dare più importanza alla colazione e agli spuntini che possono ad esempio essere ottime occasioni per consumare più frutta fresca. Fare 5 pasti al giorno, con uno spuntino sia la mattina che il pomeriggio è un’ottima abitudine da prendere, riducendo la quota di calorie dal pranzo e dalla cena”.
Dai dati emerge un consumo di succhi di frutta che si attesta in media tra gli 11 ed i 16 grammi al giorno. I pediatri ne sconsigliano l’utilizzo eccessivo nei bambini, ma effettivamente se ne fa un abuso? Quale la giusta considerazione del prodotto dal punto di vista della salute?
“La migliore delle bevande per tutti è l’acqua, meglio se del rubinetto per il suo basso impatto ambientale. I succhi di frutta non vanno assolutamente considerati un’alternativa al consumo di frutta. Contengono pochissima fibra e danno uno scarso senso di sazietà. Alcune bevande a base di frutta si presentano con una veste salutistica grazie all’aggiunta di vitamine ma la lettura degli ingredienti sulle etichette può essere molto istruttiva: contengono spesso molta acqua, edulcoranti, coloranti, aromi aggiunti. Comunque i succhi di frutta piacciono a tutti e il loro consumo può rientrare nell’ambito di una dieta equilibrata, magari scegliendo quelli al 100% di frutta, ma mai come alternativa alla frutta”.
Più preoccupante e forse atipico nel nostro Paese un consumo medio di bevande a base di cola pari a 19 g/die…..
“In effetti, il consumo di bibite gassate non ha nessun interesse dal punto di vista nutrizionale, oltre ad essere spesso una fonte di coloranti, conservanti e aromi aggiunti. Sarebbe bene che tale consumo sia solo saltuario e soprattutto che le bibite non diventino bevande da pasto così come suggerito da alcune pubblicità. Le versioni con zucchero portano carboidrati semplici in eccesso mentre quelle senza zucchero contengono edulcoranti”.
Suchi di frutta e cola: ma i nostri bambini sono veramente a rischio? In base al tipo di alimentazione che si è evidenziata per fascia d’età, cosa ne emerge?
“E’ in effetti urgente affrontare il problema dell’obesità in Italia, in particolare nei bambini”.
Una risposta che non ci fa piacere, ma che deve farci riflettere nel nostro ruolo di genitori. Torneremo sull’argomento domani, nel frattempo per approfondire la tematica potete leggere la pubblicazione direttamente sul sito dedicato.
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