Richiesta di Consulto Medico su alimentazione e tumore
Salve dottoressa, le scrivo per avere alcune informazioni in merito all’intervento che avuto mia mamma di carcinoma al colon. Volevo sapere qual’è l’alimentazione corretta perché i medici non hanno detto niente a riguardo. Tipo dovrebbe evitare di mangiare zuccheri, miele e carne rossa perché fanno proliferare le cellule tumorali? Invece volevo sapere se fa bene il limone e acqua tiepida a digiuno, tè verde, curcuma, insomma alimenti che aiutano a bloccare la proliferazione. Grazie
Specializzazione Nutrizione Clinica
Tipo di Problema alimentazione e tumore al colon
Risponde la nutrizionista dottoressa Maria Assunta Coppola: per contatti diretti e visite cell. 328-2761714 – [email protected] a Pompei e Scafati (Na).
Caro Lettore, l’alimentazione in ambito oncologico è un tema delicato, che richiede competenza e formazione pluridisciplinare. Purtroppo è un argomento non previsto durante il corso di laurea in Medicina o attinenti la Nutrizione, se non in via eccezionale o approssimativa. La scienza dell’alimentazione ha radici recenti, soprattutto in ambito oncologico ed è frutto della ricerca degli ultimi anni, solo da poco proposta nella formazione del nutrizionista durante il percorso di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione e in alcuni ambulatori specializzati. Il medico oncologo che segue il paziente dal punto di vista farmacologico-chirurgico, pur avendo le competenze necessarie per approcciarlo dietologicamente in funzione delle condizioni cliniche e fisio-patologiche , non ha formazione specifica in tema alimentare. Premesso ciò, l’alimentazione oncologica va estremamente personalizzata, cercando un equilibrio tra i rischi e i benefici di una dieta che punta da un lato a ridurre i segnali proliferatori (cibi che stimolano l’insulina o fattori di crescita) e dall’altro a preservare massa magra e parametri biochimici del paziente ( sideremia, vitamine sieriche, albuminemia..). Il discorso di eliminare zuccheri semplici, carne rossa e insaccati può andar bene in termini generali, ma può essere sconsigliato, ad esempio, nel caso specifico di pazienti con anemia sideropenica. Così come il tè verde che grazie al suo alto contenuto di catechine può aiutare l’organismo a combattere l’attacco dei radicali liberi, drenare e detossificare dai residui catabolici della chemioterapia, ma potrebbe altresì interferire con l’assimilazione di ferro e altri micronutrienti, o con il metabolismo tiroideo in soggetti predisposti. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista che abbia competenza in materia, così da personalizzare ad hoc una dieta che, se non studiata correttamente, potrebbe comportare più rischi che benefici in un paziente già probabilmente debilitato. Mi tenga aggiornata, Cordialmente.
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