Oggi 17 maggio si celebra la VI Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa. L’obiettivo di questa edizione, promossa a livello internazionale dalla World Hypertension League è di indubbia importanza: lottare contro l’obesità, specie quella infantile. La SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa) ha più volte lanciato l’allarme (ne abbiamo parlato qui ad esempio): nel nostro paese un iperteso su quattro non sa di esserlo.
Tra i diagnosticati si cura solo il 50% e tra questi solo la metà in modo corretto ed efficace. Fatti due conti, ne emerge che solo un iperteso su 5 cerca di evitare i rischi collegati alla patologia, gli altri si abbandonano incuranti all’eventualità di incorrere in serie malattie cardiovascolari. Ma di fatto quali? E cosa c’entra tutto ciò con l’obesità?
L’ictus cerebrale è dovuto in un gran numero di casi proprio all’ipertensione, che gioca un fattore determinante anche nei casi di infarto del miocardio. Non solo: spesso si hanno danni irreparabili anche ai reni, costringendo addirittura alla dialisi. E l’obesità? E’ un fattore determinante spesso e volentieri. Tanto per farvi un esempio pratico e personale, una signora che conosco, qualche tempo fa era in deciso soprappeso: 20 kg! Lei ha sempre sofferto di pressione bassa e visto che i suoi capogiri si erano fatti frequenti ha deciso di fare un controllo: la sua pressione arteriosa era alle stelle e tutti i suoi valori sanguigni sballati. La sua battaglia è durata un anno.
Per un certo periodo ha dovuto utilizzare dei farmaci, ma la sua vera terapia è stata la dieta: dimagrire in maniera sana ed equilibrata, facendosi seguire da uno specialista e arrivando all’ impossibile: praticare acqua gym! Tutti i giorni. E’ dimagrita, si sente meglio anche a livello emotivo e soprattutto evita un ictus! La sua pressione è di nuovo sotto zero.
Iniziative come quella di oggi servono a divulgare quanto più possibile i principi basilari della sana ed equilibrata alimentazione che possono aiutare a prevenire l’ipertensione arteriosa fin dalla più giovane età. Perché si sa che un bambino obeso oggi, sarà un adulto a rischio domani. Per dare un’idea del fenomeno, queste le cifre: in tutto il mondo si calcola che ne soffrano un miliardo e mezzo di persone e che sia responsabile del 47% di tutte le forme di cardiopatia ischemica e del 54% degli ictus cerebrali con 7 milioni e mezzo di morti premature (circa il 13% del totale globale) e di 92 milioni di anni di vita attiva perduti (circa il 6% del totale globale). E l’impatto economico? A livello mondiale siamo a quota 370 miliardi di dollari all’anno pari al 10% della spesa globale per la salute, mentre i costi indiretti sono stati valutati in 3.600 miliardi di dollari all’anno. In Italia gli ipertesi sono circa 15 milioni, circa 240.000 i decessi, pari al 40% di tutte le cause di morte. Ma allora che fare?
In 150 piazze italiane (l’elenco nel sito della SIIA) ed in numerose farmacie, sarà possibile sottoporsi ad un controllo gratuito dei valori pressori e ritirare materiale informativo. Da domani, il vostro farmacista ed il vostro medico di base saranno come sempre a disposizione per misurarvi la pressione e consigliarvi al meglio. Soprattutto se il vostro girovita si è un pò allargato, se la vostra alimentazione è sballata come i vostri ritmi, o anche solo se avete familiarità con l’ipertensione….regalatevi 5 minuti per un controllo.