Da sempre i nutrizionisti ci consigliano di non esagerare con il cibo, ma mangiare le dosi indicate per ognuno di noi. L’apporto calorico giornaliero cambia a seconda dell’altezza e dell’attività fisica che si fa ogni giorno, ed anche all’età, e si aggira tra le 2.500-3.000 calorie al giorno per gli uomini e le 2.200-2.500 per le donne, mentre per gli anziani scende di circa 700 calorie. Secondo una nuova ricerca effettuata in occasione dello studio InCHIANTI, ogni 100 calorie in più che immagazziniamo aumentano del 10% il rischio di contrarre una disabilità fisica entro 3 anni.
Lo studio si basava in particolare sugli anziani, dato che ha osservato circa 900 over 65, ma i risultati non sarebbero tanto differenti tra i più giovani. La situazione italiana di oggi racconta una situazione non molto allegra: un terzo delle donne ed un quinto degli uomini sopra i 65 anni è in sovrappeso, e questa loro condizione, che in un trentenne può anche non creare fastidi, a quell’età potrebbe impedirgli anche le azioni più semplici come lavarsi o vestirsi, o persino camminare senza l’aiuto di qualcuno.
La malattia più comune in questa fascia d’età è il diabete, il quale è in continuo aumento negli ultimi anni, causato dalla malnutrizione. Per malnutrizione non si intende il vecchio significato, quello dei bambini dell’Africa tutti pelle ed ossa, ma si tratta di una nuova accezione del termine, che sta a significare un’alimentazione sbagliata, fatta con cibi non di qualità (spesso per mancanza di soldi), una dieta sbilanciata (bisognerebbe seguire quella consigliata con 10% di proteine, 30% grassi e 60% carboidrati), o alle volte dovuta anche a problemi fisici come l’artrite, la quale non permette una corretta masticazione dei cibi stessi.
Spiega Niccolò Marchionni, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria all’Ansa che:
Il dato è in completo accordo con la teoria della restrizione calorica, secondo cui ridurre l’introito energetico è una delle strade maestre per diventare più longevi.
E’ bene infine, per tutti ma specialmente per gli anziani, l’apporto vitaminico naturale che può arrivare solo da frutta e verdura, di cui spesso ci si dimentica, e soprattutto una corretta idratazione. Con l’età lo stimolo della sete diminuisce sempre più, e quindi chi è vicino all’anziano deve sempre controllare che beva abbastanza per evitare la disidratazione dei tessuti, una delle condizioni che favoriscono la disabilità e la morte prematura.
[Fonte: Ansa]