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Contraccezione femminile: sfatiamo qualche falso pregiudizio

 

Al congresso europeo di Ginecologia e Ostetricia è stato presentato un focus su “giovani e contraccezione” dal quale risulta che nel 2008 ci sono ancora adolescenti convinte di poter rimanere incinte con un bacio. Per evitare gravidanze indesiderate scelgono lavande a base di coca-cola, rapporti lampo (meno di un minuto) oppure posizioni o luoghi particolari (fare l’amore in piedi o in acqua). Pensano che la prima volta non si possa rimanere incinta, così come se non si raggiunge l’orgasmo.

Sono, questi, i rimedi “fai da te” I i luoghi comuni più diffusi nei blog per giovanissime, bufale antiche che ritrovano nuova forza amplificate dal web. “Sesso senza sorprese – tutto quello che (non) devi sapere per non rimanere incintà ” è una guida che si propone di smontare uno alla volta i più diffusi consigli sulla contraccezione alternativa, un’idea del progetto Scegli Tu, il programma per una contraccezione consapevole della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO).

 Il vademecum è stato distribuito ai maturandi, nelle università, ai concerti e nelle discoteche, per educare divertendo anche chi è totalmente a digiuno di educazione sessuale. Materia in cui i giovani italiani sono particolarmente ignoranti, ma che rappresenta un problema anche per gli altri Paesi del vecchio continente. Commenta Giorgio Vittori, Presidente della SIGO

“Una guida di questo genere può anche far sorridere, ma è sufficiente un’analisi sommaria di quanto i ragazzi ci chiedono e si raccontano per capire che il livello di informazione è ancora davvero molto scarso. Vanno per la maggiore rimedi del tutto privi di fondamento scientifico e antichi pregiudizi duri a morire nei confronti dei più sicuro anticoncezionale: la pillola. Con questo primo opuscolo ci auguriamo di riuscire a chiarire una volta per tutte che l’unico modo per fare l’amore sereni è informarsi per tempo, per non farsi cogliere impreparati”.

Per questo motivo al Congresso Europeo ampio spazio è stato riservato al tema della contraccezione e, in particolare, a come migliorare la consapevolezza e ridurre ulteriormente il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Tutti concordano: la priorità è migliorare l’informazione. In Italia, secondo le ultime stime SIGO, solo lo 0,3% delle giovanissime under 19 possiede una buona educazione sessuale, e solo una su 4 raggiunge un livello considerato sufficiente. Commenta il professor Gianbenedetto Melis, Direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia di Cagliari

“Fortunatamente il trend sta iniziando ad invertirsi. In Italia l’uso degli estroprogestinici è in aumento, ma il nostro Paese rimane ancora il fanalino di coda dell’Europa. Attualmente solo il 17% delle donne li utilizza. I motivi di questa riluttanza sono senza dubbio culturali e scontano preconcetti e luoghi comuni, ancora molto diffusi”.

In particolare, la pillola continua ad essere vittima di errate convinzioni: fra le più dure a morire la necessità di sospenderne temporaneamente l’assunzione, il fatto che aumenti la crescita dei peli, che faccia perdere i capelli, che sia opportuno un periodo di disintossicazione prima di avere figli, che faccia diminuire la libido. Ma, senza dubbio, il timore più frequente è quello di ingrassare. Prosegue ancora il professor Melis.

“È proprio questo il motivo principale per cui tante donne rifiutano di utilizzare questo contraccettivo, esponendosi al rischio di gravidanze indesiderate. Oggi invece, grazie alle ridotte dosi di estrogeni e all’uso di progestinici di nuova generazione, il rischio di aumentare di peso si è considerevolmente ridotto. In particolare si sono dimostrati efficaci i progestinici di quarta generazione, come il drospirenone”.

Un altro pregiudizio molto diffuso, soprattutto fra i più giovani, è l’impossibilità di utilizzare contemporaneamente pillola e preservativo, La “doppia barriera” è invece il metodo che si consiglia di preferenza alle giovanissime. La pillola è, infatti, il metodo più sicuro per evitare una gravidanza ed è una scelta autonoma della donna che, in questo modo, non delega al partner la responsabilità della contraccezione. Il preservativo è, invece, attualmente l’unico strumento che protegge dal rischio di malattie sessualmente trasmissibili, come l’AIDS, l’epatite, ma anche patologie molto diffuse come l’herpes genitale, la candidosi o la clamidia, aumentate tra le giovanissime di 6-10 volte in 10 anni.