Le malattie a trasmissione sessuale sono un campo di ricerca molto scomodo perché difficile da valutare, visto che spesso chi è malato non lo sa o non lo vuole accettare. Negli ultimi anni si sentiva parlare sempre meno di queste epidemie perché, anche grazie alla maggior cultura legata al sesso sicuro, effettivamente erano un po’ calate. Ma secondo una ricerca effettuata presso il Centers for Desease Control and Prevention, non solo non siamo liberi da questa diffusione, ma alcune di queste malattie hanno ripreso a crescere.
In particolare a preoccupare maggiormente sarebbero gonorrea e clamidia, le quali nel 2010, ed in alcuni casi anche prima, hanno fatto registrare un’inversione di tendenza. Se negli ultimi decenni il numero dei contagi era andato sempre diminuendo, negli ultimi anni i casi diagnosticati sono di nuovo aumentati. Preoccupa non poco anche l’altra malattia sessualmente trasmissibile più nota, la sifilide, la quale ha registrato un incremento del 36% tra il 2006 ed il 2010, ma che almeno nell’ultimo anno ha fatto registrare un calo.
Responsabili di questi numeri sono l’abbassamento dell’attenzione, visto che ormai si parla quasi esclusivamente di AIDS e così le nuove generazioni queste malattie non le hanno mai nemmeno sentite nominare, ma anche il miglioramento dei metodi diagnostici, visto che molti casi che qualche anno fa non sarebbero stati notati, oggi, grazie alle moderne tecniche, possono essere scovati.
Questi i numeri americani, ma secondo l’ECDC, il corrispettivo europeo dell’organo che ha realizzato lo studio negli Stati Uniti, i dati del Vecchio Continente sono più o meno gli stessi. Per la precisione la clamidia è in aumento dopo un periodo di calo, mentre sifilide e gonorrea sono più o meno stabili. Numeri che, restringendo il campo all’Italia, continuano ad essere confermati. Nel nostro Paese infatti sono i giovani e le donne a registrare un incremento di questo genere di infezioni, sintomo che forse se ne parla troppo poco e c’è poca informazione al riguardo, in particolare nelle scuole. Per questo motivo nel 2009 l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato un programma di controllo dell’infezione attraverso numerosi laboratori di analisi distribuiti in tutto il territorio nazionale con il compito non solo di analizzare, ma tentare di avviare campagne di informazione per aumentare la conoscenza dei cittadini e spingerli anche a sottoporsi ad esami di controllo più spesso.
[Fonte: Corriere della Sera]
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