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Malasanità, lite tra medici a Bergamo: bimba nasce invalida

Ancora un caso di malasanità da segnalare. Stavolta sono gli Ospedali Riuniti di Bergamo nel mirino della giustizia, dopo una denuncia relativa ad un episodio avvenuto il 30 gennaio scorso. Protagonista la piccola Samanta, nata invalida a causa di complicazioni sorte, a quanto pare, per una lite tra due dottoresse che ha portato a rimandare di ben due giorni il cesareo.

La madre della piccola, per oltre 48 ore, è stata invitata a spingere ed ha assistito alla discussione tra i due medici, indecisi su quale di tipo di parto adottare.
Quando ormai era evidente che la bimba non sarebbe potuta nascere con un parto naturale, è arrivato l’intervento ma era troppo tardi. La donna ha ora l’utero lacerato e non potrà più avere figli. La bimba, invece, versa in condizioni gravissime: viene nutrita con un sondino nell’addome, deve esserle aspirato continuamente il muco per evitare il soffocamento e, come se non bastasse, è cieca.
Una storia triste per i genitori di origini albanesi,  che ormai da 16 anni risiedono e lavorano in Italia e che si sono trovati coinvolti in uno tra i casi di malasanità in sala parto che stanno facendo parlare di sé in questi ultimi mesi. I due hanno un’altra figlia di sei anni, Sara.
Il padre,  Saimir Zekaj, 38 anni, spiega come sono andati i fatti:

E’ successo che mia moglie è stata lasciata in sala travaglio per più di due giorni, i medici si limitavano a dirle ‘spinga, spinga’. A un certo punto in sala travaglio abbiamo anche assistito a una discussione molto accesa tra due dottoresse, una invitava a fare il cesareo, l’altra no. Ed è stata, ahimé, la prima a soccombere: è uscita dalla sala sbattendo la porta e dicendo alla collega ‘se la pensi così allora fai tu’. Cosi’ mia moglie ha atteso ancora, spingendo e spingendo per altre ore.

La Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e dovrà accertare i fatti anche alla luce della versione fornita dagli Ospedali Riuniti che, in una nota, fanno sapere che la donna in un primo momento si era opposta al cesareo e che non ci sarebbe stata alcuna lite:

La signora è stata ricoverata nella serata del 28 gennaio e assistita correttamente per tutta la degenza. Le ecografie e i costanti monitoraggi dei parametri fetali hanno evidenziato una situazione regolare sia per il feto che per l’andamento del travaglio. Il monitoraggio, eseguito in continuo, alle 20 ha evidenziato sofferenza fetale e il medico di guardia ha deciso per un cesareo in emergenza. Solo una volta ottenuto il consenso della donna, che in un primo momento si era opposta all’intervento i medici potevano procedere. E alle 21 la bambina nasce “gravemente asfittica”.

[Fonti: Asca; Adnkronos]