Bendaggio gastrico, risultati e benefici per grandi obesi

Il bendaggio gastrico è foriero di risultati positivi e di diversi benefici per i grandi obesi, ovvero coloro che hanno un indice di massa corporea superiore a 35 kg/m2.  Scopriamo quindi insieme perché la chirurgia bariatrica è da considerare uno strumento utile.

Dolore al petto e allo stomaco, quali cause?

Senso di stordimento, tachicardia e dolore al petto, il tutto correlato a probabile eccessiva quantità di gas intestinale. Da cosa possono dipendere questi sintomi? E’ l’argomento del nostro Consulto online su Medicinalive di oggi.

Bendaggio gastrico: artista muore dopo intervento per dimagrire

Ancora una tragedia proveniente dal mondo della chirurgia per dimagrire ci fa rimanere allibiti. Questa volta la vittima è un uomo di 38 anni, musicista del famoso tema salentino della taranta, Giandomenico Caramia, suonatore di fisarmonica. L’artista, che era solito anche scherzare sulla sua obesità, aveva deciso un mese fa di sottoporsi ad intervento di bendaggio gastrico. Oggi purtroppo non c’è più.

Obesità e chirurgia bariatrica: gli interventi, i rischi ed i risultati

L’obesità grave si può curare con la chirurgia bariatrica, ovvero con quelle tecniche operatorie che hanno come scopo il dimagrimento, cioè  il calo ponderale ed il suo mantenimento nel tempo. Esistono diverse tecniche chirurgiche al riguardo, alcune rivolte a contrastare l’assorbimento dei nutrienti, altri di riduzione gastrica che hanno lo scopo di raggiungere più rapidamente il senso di sazietà. Vediamoli nel dettaglio:

•    Diversione Bilio-Pancreatica
•    By-Pass Digiuno-Ileale
•    Gastroplastica Verticale
•    Bendaggio Gastrico Regolabile
•    Palloncino Intragastrico
•    Lipectomia

Grande obesità: la chirurgia è solo l’inizio

Nell’ozio estivo, sulle sdraio a bordo mare o sulle terrazze panoramiche dei rifugi di alta montagna, tutti abbiamo sentito parlare di diete e di sovrappeso. Sull’argomento obesità grava la premessa che non è soltanto l’anticamera di numerosi problemi (come può verificarsi per il semplice sovrappeso) ma è uno stato morboso che mette a rischio il presente e non solo il futuro dei pazienti. Le statistiche sanitarie dimostrano, senza incertezze, che l’aspettativa di vita dei grandi obesi è fortemente ridotta rispetto ai coetanei di peso normale o solamente in lieve sovrappeso.

Tutti i medici che hanno avuto in cura dei pazienti gravemente obesi sanno bene che oltre certi livello di eccesso ponderale neppure le diete più severe, né l’aiuto dei farmaci, né le terapie cognitivo-comportamentali, servono a sbloccare il problema, considerata anche la difficoltà di rieducare questi pazienti ad un minimo eserciz:io fisico, compatibile con le loro residue capacità cardiorespiratorie e di movimento.

Chirurgia bariatrica: occorrono nuovi centri specializzati

Tempi d’attesa medi superiori ad un anno per le persone affette da obesità che decidono di sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica. Sono cinque milioni gli italiani obesi, 3500 dei quali ogni anno decidono di ricorrere al bisturi non solo per perdere peso, ma anche per alleviare o curare le complicanze mediche che l’obesità porta con sè.

Il problema delle lunghe liste di attesa si presenta immutato da Nord a Sud della penisola, dove si contano 91 centri specializzati presenti in ogni regione: capofila è la Lombardia che ne ospita 26, seguita da Lazio e Sicilia che contano sul loro territorio rispettivamente 19 e 13 strutture. “Fanalino di coda” Puglia e Liguria con solo 5 centri specializzati.

Obesità: la chirurgia bariatrica può salvare la vita

Sono oltre 5 milioni gli obesi nel nostro paese che dovrebbero sottoporsi alla chirurgia bariatrica per vedere raddoppiate le proprie probabilità di sopravvivenza nell’arco di venti anni, e 500mila di essi sono grandi obesi che andrebbero operati con urgenza. A dirlo sono gli esperti della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) che si sono riuniti a Milano per ribadire come la chirurgia antiobesità (chirurgia bariatrica) non sia un intervento estetico ma salvavita, soprattutto nel caso degli obesi oltre i 45 affetti da diabete di tipo 2 a rischio di complicanze.

A dimostrarlo invece una ricerca anagrafica condotta in Liguria dalla stessa Sicob: a 20 anni dall’intervento sopravvive il 40% degli operati (200mila persone), mentre questa percentuale è del 5% (25mila) per gli obesi non operati. La chirurgia bariatrica permetterebbe quindi di salvare 175 mila vite.