Tempi d’attesa medi superiori ad un anno per le persone affette da obesità che decidono di sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica. Sono cinque milioni gli italiani obesi, 3500 dei quali ogni anno decidono di ricorrere al bisturi non solo per perdere peso, ma anche per alleviare o curare le complicanze mediche che l’obesità porta con sè.
Il problema delle lunghe liste di attesa si presenta immutato da Nord a Sud della penisola, dove si contano 91 centri specializzati presenti in ogni regione: capofila è la Lombardia che ne ospita 26, seguita da Lazio e Sicilia che contano sul loro territorio rispettivamente 19 e 13 strutture. “Fanalino di coda” Puglia e Liguria con solo 5 centri specializzati.
Il dato è piuttosto allarmante se si pensa che, secondo il parere degli esperti della Sicob (Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche), riunitisi nei giorni scorsi a Milano, i pazienti che necessitano di un intervento di chirurgia bariatrica sono molti di più di quanti si decidono ad affontarlo e sono 500mila i grandi obesi che ne necessiterebbero con urgenza.
Per farsi operare a Casoria, in provincia di Napoli, occorrono 12 mesi di attesa, mentre i tempi si allungano a Genova dove di mesi ne occorrono circa 18. Un vero e proprio allarme secondo il presidente della Sicob Angrisani che lancia un appello alle Istituzioni nazionali e locali:
“Abbiamo bisogno di interlocutori insieme ai quali definire il numero e le caratteristiche dei centri regione per regione, elaborando una sorta di Programma nazionale per la chirurgia dell’obesità, come avviene per il trapianto d’organi”.
La Sicob auspica non solo il potenziamento, ma anche la certificazione di queste strutture e spera di poter dare il via entro due anni alla prima Scuola di formazione e aggiornamento ad hoc, oltre, naturalmente, a nuovi centri specializzati.