Per un genitore non esiste perdita più dolorosa di quella di un figlio, ma ora sembra che anche le guarigioni provochino disturbi psicofisici a chi ha assistito i figli gravemente ammalati e poi ripresisi.
Vedere il proprio figlio avvicinarsi alla morte è uno shock, che si manifesta anche a distanza di alcuni anni dall’evento, con insonnia, palpitazioni, veri e propri attacchi di panico, ansia.
E’ quello che è accaduto ad Harriet Brown, scrittrice di Madison, nel Wisconsin, quando a distanza di soli 18 mesi l’una dall’altra, entrambe le figlie hanno rischiato di morire, una a causa del morbo di Kawasaki, l’altra per anoressia.
Passato il pericolo, la donna ha reagito allo stress psicofisico accumulato, sviluppando un vero e proprio disturbo post-tramautico da stress.
Spesso rivive in flashback la scena delle sue figlie stese nel lettino dell’ospedale, sospese tra la vita e la morte. “Le mie figlie ora stanno bene, ma io non sarò mai più la stessa” ha dichiarato. [via]