Tutto di recente ruota intorno al Dna. Più o meno abbiamo capito tutti di cosa si tratta e quanto sia importante. Ma se dovessimo spiegarlo ad un bambino che fa le elementari? O peggio, a qualche nonno avanti con gli anni, che ha vissuto la maggior parte della sua vita senza sentirlo nominare?
Ponendomi questa domanda ho realizzato che molti di noi, danno per scontate certe informazioni: le acquisiamo come se fossero dei dogmi. Allora sono andata a cercare, per capire e spiegare. Ci provo aiutandomi con un articolo che ho trovato un paio di anni fa su un giornale rivolto ai bambini “Il Colosseo” edito dal Comune di Roma.
Il termine Dna è l’abbreviazione del termine inglese che indica l’”Acido desossiribonucleico”. E fin qui ci siamo! Per spiegarne il funzionamento, nell’articolo si immagina il corpo umano come una macchina piena di ingranaggi.
Per far funzionare una struttura così complessa c’è bisogno di un “manuale di istruzioni” grande come un’intera enciclopedia: ovvero il patrimonio genetico o genoma!
La biblioteca che contiene questa enciclopedia è la cellula umana (più precisamente si trova nel suo nucleo). In ognuna c’è il medesimo patrimonio genetico, cioè lo stesso manuale.
Come tutte le enciclopedie che si rispettino, anche il genoma è diviso in volumi: stiamo parlando dei cromosomi. In ogni cellula ce ne sono 46 divisi in 23 coppie.
Ogni volume-cromosoma è diviso in pagine: i geni, dove appunto sono scritte le informazioni dettagliate che ci riguardano (il colore degli occhi, della pelle, l’altezza ecc.). Le parole però sembrano essere criptate: effettivamente si tratta di un codice, quello della vita, grazie al quale l’ingranaggio della macchina-corpo umano funziona: il codice genetico!
Il patrimonio genetico (o manuale di istruzioni) effettivamente non è scritto su carta, ma su una molecola a forma di doppia elica: il dna, che l’organismo è perfettamente in grado di leggere e mettere in funzione automaticamente.
Ovviamente, il Dna è visibile solo con particolari microscopi visto che si trova all’interno del nucleo di una cellula. Eppure, se potessimo aprirlo su una tavola, come un papiro, sarebbe lungo più di un metro.
Il Dna si riproduce in continuazione, così le cellule hanno tutte lo stesso dna, lo stesso codice.
Quando un libro (i cromosomi) in un’enciclopedia si perde o si rompe, o le sue pagine (i geni) si rovinano, vengono strappate, o hanno un errore di stampa, si ha una patologia più o meno grave. Ad esempio: la sindrome di down è dovuta ad una alterazione cromosomica: nella maggior patre dei casi ci sono 3 cromosomi 21 anziché due. Come se esistesse una copia in più di un volume enciclopedico.
La scienza medica moderna, una volta decifrato il Dna, si appresta a cercare questi errori e a cercare di aggiustarli.
Sono stata chiara? Ci avete capito qualcosa in più? Speriamo di sì, questo era l’obiettivo: io intanto ho fatto un bel ripasso!