Le allergie alimentari in Europa colpiscono 17 milioni di persone, 3,5 al di sotto dei 25 anni d’età, giovani, giovanissimi e sempre più bambini, la cui qualità della vita è minata dalla paura del cibo, una minaccia per la salute che viene dal piatto e che può trasformare in complesse, e talora fonte di disagio nelle relazioni interpersonali, anche azioni semplici, come il mangiare fuori casa, accettare un invito a cena, prendersi qualcosa al bar.
Disagio sociale che è avvertito soprattutto dai più piccoli, per i quali le rinunce alimentari sono certamente meno comprese e forse anche per questo più sofferte. Si stima che in Europa soffrano di allergie alimentari un milione e 200 mila bambini di età compresa tra 0 e 5 anni, un milione tra 5 e 10 anni e 800 mila ragazzi tra i 10 e i 18 anni.
I ricoveri per shock anafilattico sono aumentati di ben 7 volte nella fascia d’età tra 0 e 14 anni. In Italia l’allergia alimentare più diffusa, con 100mila bambini tra 0 e 5 anni colpiti, è quella al latte vaccino. Seguono con 80 mila l’allergia alle uova e con 50mila quella alle arachidi.
Proprio di allergie alimentari si discute in questi giorni a Venezia, nell’ambito del Food Allergy and Anaphylaxis Meeting della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (17-19 febbraio).
Spiega la dottoressa Maria Antonella Muraro, presidente del congresso, che il numero di allergici è in costante aumento a causa di fattori come il fumo di sigaretta e dei cambiamenti nutrizionali. A contare è anche
La mancata esposizione fin da piccolissimi a particolari fattori batterici che pare ridurre le possibilità che il nostro sistema immunitario riconosca che cosa è innocuo e cosa non lo è, scatenando una risposta anche nei confronti di proteine presenti nei cibi e generalmente tollerate dal nostro organismo.
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[Fonte: Agi Salute]